Bracconaggio, due denunce. Una specie protetta come trofeo di caccia

Visso, sequestrate munizioni e polvere da sparo: tra le prede un camoscio d’Abruzzo, animale in via d’estinzione

La Forestale con alcune armi sequestrate

La Forestale con alcune armi sequestrate

Visso (Macerata), 13 giugno 2015 – Perquisizioni da parte della Forestale di Visso e del comano provinciale di Ancona, disposte dalla procura della Repubblica di Macerata, nei confronti di due persone accusate di illeciti legate a detenzione di munizioni e polvere da sparo. Ispezionate le abitazioni e alcuni depositi dove sono state sequestrate munizioni a palla e polvere detenute e custodite illegalmente. Poi nel corso delle attività, in una baracca in lamiera sono stati scoperti un rarissimo trofeo di camoscio d’Abruzzo, ed una tagliola, la cui introduzione nel Parco è sanzionata penalmente dalla legge quadro sulle aree protette. Il camoscio d’Abruzzo è una specie gravemente minacciata di estinzione, recentemente reintrodotta nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, con un rilevante stanziamento di fondi e risorse pubbliche; la popolazione attuale conta solo poche decine di esemplari, e l’uccisione anche di un solo animale può comportare un grave danno per la conservazione della specie. Le indagini in corso da oltre due mesi, dirette dal sostituto procuratore Cristina Polenzani, sono state particolarmente complesse a causa dell’orografia del territorio, difficilmente raggiungibile a piedi, ed alla presenza di pochissime vie di comunicazione, facili da presidiare dai bracconieri che agivano quindi indisturbati anche durante le ore diurne. I reati contestati ai due soggetti, che hanno agito in concorso, vanno dalla illecita detenzione di munizioni, al bracconaggio, all’uccisione di specie selvatiche protette, con pene che prevedono fino a due anni di arresto.