Lavori all’ex convento: spuntano due bombe

Camerino, sono un residuato della Seconda Guerra Mondiale

Il cantiere a Santa Caterina

Il cantiere a Santa Caterina

Camerino, 3 agosto 2016 - Operai nel cantiere trovano due vecchie bombe a mano nell’incavo del muro; allertati i carabinieri. Il ritrovamento è stato fatto ieri mattina, a Camerino, durante i lavori di ristrutturazione in corso nel complesso di Santa Caterina, in via Venanzi, sede un tempo della facoltà di veterinaria e ancora di proprietà dell’Università di Camerino.

Durante i lavori, dietro ad un muretto, in uno spazio ricavato nell’incavo dei mattoni, gli operai hanno rinvenuto due ordigni risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, delle cosiddette «bombe ananas» probabilmente inglesi. Per questo sono stati allertati immediatamente i carabinieri di Camerino, coordinati dal capitano Orlando, che hanno messo in sicurezza l’area per evitare qualsiasi rischio per i lavoratori del cantiere.

Gli ordigni non sono stati toccati. I carabinieri hanno richiesto subito anche l’intervento degli artificieri, probabilmente quelli dell’esercito, che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni e come da prassi, prelevare le vecchie granate, spostarle in una zona sicura e a quel punto distruggerle dopo averle fatte brillare. In ogni caso le due bombe si troverebbero in cattivo stato, fuori dal pericolo di innescarsi improvvisamente, anche se in questi casi attenersi alla prassi è ovviamente necessario.

Non è stato subito chiaro come le due bombe a mano siano finite nella ex sede universitaria, che oggi è sottoposta a lavori di riparazione dai danni del terremoto finanziati con i fondi della ricostruzione post-sisma, e che in futuro sarà destinato al Museo delle Scienze. Probabilmente però sono state nascoste lì da partigiani in fuga. Non sono del resto le prime granate che vengono ritrovate nelle vecchie abitazioni o strutture della città ducale.

Nell’aprile di due anni fa un pensionato aveva ritrovato in un sottoscala della sua nuova abitazione in via Farnese, sempre in un vano ricavato in un muro principale, una scatola di legno che conteneva tre granate e due pistole. Le tre bombe, che erano di fabbricazione italiana, erano state fatte brillare in località Casale di Camerino.

Eleonora Conforti