Carancini-Mandrelli, scintille al forum del Carlino

In tanti all’asilo Ricci per il confronto fra i tre candidati alle primarie. Il sindaco: «Servizi sociali al top e per il futuro meno tasse» Mandrelli: «Se vince lui, il centrosinistra rischia di perdere le elezioni»

Da sinistra Giuliano Meschini, Romano Carancini,  Lorenzo Moroni (caposervizio del Carlino) e Bruno Mandrelli

Da sinistra Giuliano Meschini, Romano Carancini, Lorenzo Moroni (caposervizio del Carlino) e Bruno Mandrelli

Macerata, 24 febbraio 2015 – In tanti, ieri sera all’asilo Ricci, hanno partecipato al confronto tra i candidati alle primarie del centrosinistra Romano Carancini, Bruno Mandrelli e Giuliano Meschini, organizzato dal Carlino e moderato da Lorenzo Moroni, caposervizio della redazione di Macerata. Non sono mancate le scintille tra i due sfidanti principali: più agguerrito il sindaco Carancini, camicia bianca informale e spirito battagliero; pungente anche Bruno Mandrelli, che stavolta all’asilo Ricci la cravatta non se l’è tolta.

«Siamo il Comune che più investe nel sociale – ha detto – con 210 euro a testa, abbiamo aiutato 1.100 persone che hanno perso il lavoro e oltre 1.700 famiglie in difficoltà, abbiamo le tariffe delle mense scolastiche più basse della regione e guardando indietro al documento sottoscritto dalla maggioranza il 19 aprile 2013, nella mia terza verifica in cinque anni, dei 14 punti firmati ne abbiamo realizzati 12».

E poi ha incalzato Mandrelli: «Quindi quando si dice di voler proporre un modelli di città diverso mi chiedo cosa si intenda? Qualcosa che va nella direzione opposta al sociale o alla cultura? Su questo sono pronto a confrontarmi o c’è altro dietro?».

Tra i progetti per il futuro, la riduzione delle tasse, a partire da quella sui rifiuti che sarà già portata all’attenzione del prossimo consiglio comunale. Meno accalorato ma non per questo meno determinato, Mandrelli ha ribattuto punto su punto.

Prendendo anche le distanze dal passato targato Ciaffi-Pambianchi: «Quelle generazioni hanno dato molto a Macerata – nel bene o nel male, su questo si può discutere –, ma non sono una proposta per il futuro della città». Vagamente infastidito dai toni di Carancini («se dobbiamo fare i comizi, diciamolo. E vi assicuro che mi vengono abbastanza bene»), Mandrelli ha replicato dicendo «affettuosamente a Romano che se la suona e se la canta».

E poi ha messo in guardia dalle conseguenze in caso di vittoria dello stesso Carancini: «L’attuale stato dei rapporti politici potrebbe rendere problematica la permanenza della maggioranza di centrosinistra in Comune. Dal 2 marzo, invece, il partito marcerà come un solo uomo».

Terzo incomodo, Giuliano Meschini ha puntato soprattutto sul lavoro e sui tagli ai costi della politica: «La priorità assoluta oggi è il lavoro, una vera e propria emergenza. Quanto alla politica, propongo solo quattro assessori, con un risparmio di 200mila euro all’anno».

Domenica gli elettori di centrosinistra decideranno chi sarà il candidato sindaco.