Oltre 5.000 marchigiani a Roma per la manifestazione della Cgil

Saranno 103 i pullman che raggiungeranno la Capitale. «Tra gli Under 25 della nostra regione, la disoccupazione ha raggiunto il tasso record del 36,1%»

Susanna Camusso, segretario generale della Cgil

Susanna Camusso, segretario generale della Cgil

Macerata, 23 ottobre 2014 - Saranno 103 i pullman che partiranno dalle Marche per Roma in occasione della manifestazione della Cgil di sabato e, come nelle altre regioni, continuano ad arrivare adesioni ma non ci sono più pullman disponibili. La presenza dei marchigiani che raggiungeranno Roma in pullman, treno, mezzi privati sarà ben oltre le 5.000 persone. “Porteremo in piazza a Roma la preoccupazione e la voglia di cambiamento dei lavoratori marchigiani, che stanno pagando più di altri il prezzo della crisi in termini di licenziamenti, precarietà, disoccupazione giovanile, cassa integrazione, crescita delle difficoltà economiche delle famiglie e della povertà”, dichiara Roberto Ghiselli, segretario generale della Cgil Marche.

“Con noi – aggiunge Ghiselli - ci saranno anche precari, giovani, studenti e tanti lavoratori delle imprese in crisi che attendono dal Governo risposte precise e immediate”. Tante persone per dire con forza - si legge nella nota della Cgil - che il problema del Paese è il lavoro e che il lavoro non si crea cancellando i diritti e le tutele ma con una diversa politica economica, con investimenti pubblici e privati e soprattutto con la crescita della domanda interna. In particolare, non è cancellando il diritto al reintegro in caso di licenziamenti ingiustificati, demansionando i lavoratori e favorendo i controlli a distanza - afferma il sindacato - che si favorisce l’occupazione. Secondo gli ultimi dati dell’Istat, nella nostra regione l’emergenza lavoro è forte con 70.000 marchigiani in cerca di lavoro e un tasso di disoccupazione al 9,8% che, tra gli under 25, ha raggiunto la cifra record del 36,1%. A questi dati vanno aggiunti quelli altrettanto drammatici della cassa integrazione che, nei primi 8 mesi dell’anno, ha sfiorato i 30 milioni di ore, equivalenti al mancato lavoro di 24.000 persone.