Ragazza uccisa da un malore, indaga la procura di Siviglia

Morte di Chiara Scirpoli: aperto un fascicolo contro ignoti

Chiara Scirpoli

Chiara Scirpoli

Macerata, 6 gennaio 2016 – Aperta un’inchiesta a carico di ignoti dalla Procura di Siviglia. Si indaga in Spagna sulla morte di Chiara Scirpoli, la 23enne deceduta in una casa occupata in calle Rojas Zorrilla, nel quartiere Nervion del capoluogo andaluso. Restano ancora da chiarire le circostanze della morte della ragazza, partita il 30 novembre per la Spagna insieme con un amico maceratese.

Tutt’ora non si conosce l’ora esatta del decesso, né l’ora dell’entrata in ospedale, né come sia avvenuta esattamente la morte, né, tantomeno, il motivo del ritardo con cui sono stati avvisati i familiari (circa due giorni dopo il decesso). «Il procedimento è stato aperto dalla Procura di Sivigilia – spiega il legale della famiglia Scirpoli, l’avvocato Matteo Murgo del foro di Bologna – contestualmente all’esecuzione dell’autopsia». Esame autoptico che però, per il momento, ha dato esito soltanto generico, attribuendo la causa della morte a «un’intossicazione da farmaci o altre sostanze». Il medico legale si è preso sei mesi di tempo per il referto definitivo.

E mentre si attendono i risultati delle autorità spagnole, anche in Italia si lavora per andare a fondo di una storia che presenta ancora molti punti oscuri. Stamattina la famiglia Scirpoli (il padre Francesco, la mamma Raffaella Ciuffreda, e la sorella di Chiara, Valentina) si trova a Bologna per incontrare l’avvocato Murgo, con il quale procederanno a una relazione accurata sull’accaduto, ai fini di presentare un esposto in Procura quanto prima.

«Andremo a unire il nostro esposto – spiega il legale degli Scirpoli – con quello che è già stato aperto in Spagna. Molti punti aspettano ancora di essere chiariti». Intanto, è stato anche ascoltato dall’avvocato il testimone spagnolo, il ragazzo che era presente in quella casa la notte in cui la 23enne è andata a dormire e non si è più svegliata, mentre si trovava nell’appartamento insieme con il suo amico maceratese (lo stesso con cui era partita dall’Italia). «Il testimone spagnolo ha confermato la versione che aveva già fornito nei giorni successivi alla morte della ragazza – spiega Murgo –. Racconta di aver sentito dei gemiti, di essersi avvicinato alla stanza chiedendo se fosse tutto a posto. Ma l’amico di Chiara gli ha risposto di non preoccuparsi, che si trattava dei soliti sogni brutti. La mattina dopo, l’amico maceratese è andato dal testimone spagnolo, comunicandogli che Chiara era morta». La 23enne era partita per Siviglia in cerca di una nuova vita. In Spagna voleva cercare un lavoro, approfondire la conoscenza della lingua. Inconsolabili la piangono, distrutti dal dolore, i familiari, i parenti e gli amici, mentre si chiedono cosa sia realmente accaduto quella notte alla loro «piccola Chiara», come tutti erano abituati a chiamarla.