Macerata, 29 giugno 2010 - "Tutto è ancora avvolto nel mistero: il caso è come insabbiato". Porta a Macerata uno dei tanti risvolti di Ustica, la tragedia aerea in cui morirono 81 passeggeri e di cui ricorre in questi giorni il trentesimo anniversario.

 

Il giallo riguarda il generale Roberto Boemio. Nato a Macerata nel 1934, all’epoca del disastro era capo di stato maggiore della terza regione aerea, cioè uno dei centri radar intorno ai quali ruota il mistero di Ustica. Per questo Boemio fu ascoltato nel 1991 da Rosario Priore, il giudice che indagava sulla caduta del DC-9 della compagnia Itavia. Nel gennaio del 1993 il generale maceratese sarebbe dovuto tornare dai magistrati, ma fu ucciso a Bruxelles (dove si trovava per lavoro) in circostanze misteriose. 

 

"Stava per rientrare in Italia dal Belgio - racconta Camilla Boemio, nipote del generale -. Doveva rendere una nuova testimonianza sulla tragedia di Ustica, ma pochi giorni prima venne ucciso. Quel che è certo è che l’ultima volta che lo vidi sembrava molto serio: una cosa strana, perché lo ricordo come una persona sempre molto allegra. Sull’episodio non sappiamo ancora nulla: sono circolate diverse versioni dei fatti, ma noi familiari abbiamo saputo solo quello che è stato pubblicato dalla stampa".

 

Già perché la dinamica poco chiara dell’uccisione fece subito sorgere dei sospetti. Boemio fu infatti ucciso a coltellate da due persone che lo attendevano, nella notte del 12 gennaio 1993, di fronte alla porta del suo garage, a poche centinaia di metri dal residence in cui viveva con la moglie. La polizia belga parlò di una rapina finita male, ma subito cominciarono a circolare dei dubbi legati all’importante ruolo di Boemio nell’inchiesta su Ustica.

 

Anche perché - scriveva all’epoca su Repubblica il corrispondente Daniele Mastrogiacomo - "al generale non è stato neppure rubato il portafoglio". Gli faceva eco Andrea Purgatori, che sul Corriere della Sera scriveva: "con l’uccisione di Roberto Boemio si allunga la lista delle morti nell’inchiesta sulla strage di Ustica: sette, a questo punto".

 

E l’elenco era destinato ad allungarsi, tanto che le cronache di questi giorni parlano di una decina di morti tra personaggi coinvolti a vario titolo nella vicenda. E a trent’anni dalla strage, nessun giudice è ancora riuscito a fare chiarezza. Come ricorda la nipote di Boemio, "tutto è ancora avvolto nel mistero".