Macerata, 22 settembre 2010 - Via libera della giunta regionale al progetto diagnostico-terapeutico che coinvolgerà oltre 200 pazienti marchigiani malati di sclerosi multipla. Sarà Piero Ciccarelli, direttore generale dell’Asur, ad avviare le procedure necessarie, tra cui una convenzione con l’università di Ferrara, dove opera il professor Paolo Zamboni.

 

E’ Zamboni, infatti, che ha presentato il progetto, in quanto è lui che insieme al dottor Fabrizio Salvi, del Bellaria di Bologna, ha individuato una correlazione tra la Ccsvi (acronimo di cerebrospinal venous insufficiency, cioè insufficienza venosa cronica cerebro spinale) e sclerosi multipla. La Ccsvi è causata da stenosi delle vene giugulari interne e altre vene cerebrali. Sarebbero queste stenosi a provocare un accumulo di ferro al cervello favorendo la sclerosi.

 

L’obiettivo dell’indagine è duplice: confermare quanto già emerso in altri studi, e cioè che in molti malati di sclerosi sono state rilevate stenosi venose; e, poi, verificare se l’aggiunta del trattamento endovascolare e mininvasivo della Ccsvi, dilatando le stenosi venose, migliori la qualità della vita dei malati, arrestando la progressione della malattia (come pure già accertato in più casi). Un’indagine sostenuta dalla Fondazione Carima, che ha deciso ha già acquistato allo scopo uno specifico ecodoppler già installato all’ospedale di Civitanova.

 

Una speranza per i 1.500 malati di sclerosi multipla nelle Marche (250 dei quali nella sola provincia di Macerata). I primi esami e i primi interventi di dilatazione delle stenosi si faranno a Ferrara, fino a che medici e tecnici marchigiani non avranno acquisito dallo staff di Zamboni l’esperienza necessaria. Poi la fase diagnostica sarà effettuata nell’ospedale di Civitanova, quella interventistica nell’ospedale di Macerata.