Macerata, 23 luglio 2011 - Studenti sul piede di guerra contro l’aumento delle tasse universitarie. Il consiglio d’amministrazione dell’ateneo maceratese ha dato ieri il via libera ai rincari che vanno da 30 (per le fasce Isee più basse) fino a 325 euro. Ieri mattina però ad accogliere i consiglieri d’amministrazione in rettorato c’era anche un gruppo di ragazzi del Movimento degli studenti.

 

I giovani si sono rivolti direttamente al rettore Luigi Lacché, chiedendogli conto degli aumenti delle tasse. Il rettore - si legge in un comunicato del Movimento degli studenti - "si è sottratto con arroganza al confronto: tutti i membri del consiglio hanno preferito defilarsi, abbandonando l’anticamera della sala consiliare". Il Movimento contesta sia il il merito che il metodo della decisione dei vertici dell’ateneo. "Hanno aumentato le tasse a fine luglio - protestano Daniele Ciaffaroni e Francesco Interlenghi - quando gli studenti non sono più a Macerata. L’hanno fatto senza nessun tipo di dialogo e senza aver migliorato i servizi agli studenti o l’offerta formativa. Sono poi anche stati irrigiditi i criteri per l’accesso alle borse di studio". Protestano anche gli studenti iscritti a Officina Universitaria. Dice Andrea Tonnarelli, rappresentante in consiglio degli studenti: "Questi aumenti sono un fulmine a ciel sereno. Non c’è stata nessuna discussione e tutto è stato fatto in un periodo dell’anno in cui gli studenti non ci sono. I vertici d’ateneo si sono giustificati dicendo che a Macerata le tasse universitarie sono tra le più basse e che si sarebbe premiato il merito. In realtà se è vero che le agevolazioni aumentano, allo stesso tempo i criteri vengono resi più stringenti".

 

"Il problema - rincara la dose Marco Monaldi, rappresentante di Officina universitaria in Senato accademico - è che ci sono grosse difficoltà economiche e l’ateneo non è riuscito a vendere degli immobili che avrebbe voluto cedere. Così aumentano le tasse, in particolare agli studenti fuori corso". Per questo gli studenti annunciano nuove mobilitazioni a settembre, alla ripresa delle attività accademica.