Macerta 1 settembre 2011 -  IL DOTTOR Ruggero Riccioni, medico di base, 56 anni, è morto tragicamente ieri mattina poco dopo le 8, sull’ex statale 77 Valdichienti, nei pressi di Polverina. Un arresto cardiaco lo ha «fulminato» mentre stava effettuando un’escursione in bicicletta insieme a Sandro Santacchi, presidente del club ciclistico camerte «Frecce Azzurre». Inutili i soccorsi portati dall’amico, da automobilisti di passaggio, dal dottor Antonio Talpacci (si trovava in zona in bicicletta) e dal personale del 118. Riccioni ieri mattina non aveva ambulatorio e quindi aveva scelto di effettuare la passeggiata all’alba, con il fresco, lungo un tracciato abbastanza tranquillo e non troppo impegnativo. Più tardi avrebbe effettuato le visite a domicilio, secondo un elenco già pronto dalla sera prima. La bicicletta era un modo per tenersi in forma e scaricare le tensioni e le preoccupazioni, come il calcetto, la sera, al palazzetto comunale a Le Calvie. Normalmente, dopo aver lasciato l’auto a Sfercia, effettuava un giro del lago di Polverina. E’ invece mancato improvvisamente con la disperazione di Sandro Santacchi. Sul luogo della tragedia si sono portati i carabinieri di Camerino per gli accertamenti di legge. La notizia della morte del medico si è diffusa immediatamente a Camerino, creando prima incredulità, e poi sconcerto. Riccioni era conosciuto da tutti. I suoi numerosi assistiti sono sparsi sull’intero territorio comunale e si trovano anche a Muccia e in comuni limitrofi. Aveva particolare attenzione per gli anziani e i bambini. Non si sottraeva, anche d’inverno, alle «chiamate» provenienti dalle località più disparate. Aveva iniziato la sua attività professionale a Camerino, nella città della sua famiglia, in uno studio in via Favorino. Poi aveva organizzato un ambulatorio in via Pieragostini, nel quale fanno recapito anche altri medici. Il suo sogno, solo in parte realizzato, era quello di creare un centro in cui i cittadini potessero trovare una vasta gamma di specialisti, senza dover affrontare il disagio dei viaggi. Aveva provato a dare un contributo a Camerino anche attraverso la politica. Nel 1990 si presentò alle comunali e venne eletto consigliere di maggioranza (sindaco Emanuele Grifantini) fino al 1994. Contemporaneamente fece parte del Consiglio della Comunità montana. Il terremoto gli richiese sacrifici, che condivise con la moglie, avvocato Daniela Striglioni N’Tori, alla quale era legato da profondo amore. Due mesi fa la perse per una malattia incurabile, e lui, medico, non riusciva ancora a capacitarsi.
La salma del dottor Riccioni, dopo l’ispezione cadaverica effettuata dal professor Piergiorgio Fedeli, è stata posta a disposizione dei familiari. Subito numerosi amici, colleghi, cittadini e lo stesso arcivescovo Francesco Giovanni Brugnaro hanno reso omaggio. La camera ardente è stata quindi disposta nella cappella del palazzo nobiliare, in via Pieragostini. Il funerale oggi, alle 16,30, al santuario di Santa Maria in Via.