Macerata, 21 gennaio 2012 - PENSAVA di aver scaricato da internet un programma gratis, e invece si era abbonata a un sito che pretendeva pagamenti minacciando denunce e ritorsioni. Una una maceratese nei giorni scorsi, spaventata dalle email ricevute, ha denunciato la vicenda alla Questura, mentre altri si sono rivolti alle associazioni dei consumatori. Purtroppo sono tutti stati truffati dal sito www.italia-programmi.net; come loro, 25mila persone in tutta Italia. Il sistema è questo. Digitando su Google il nome di un programma (per altro disponibile liberamente in rete) e la parola «gratis», come primo risultato della ricerca appare l’indirizzo www.italia-programmi.net. Il sito offre il programma, in cambio solamente della registrazione dei dati personali per necessari l’iscrizione; non vengono richieste carte di credito e non si parla di altre modalità di pagamento. Così il consumatore crede di aver scaricato un software gratuito, e invece ha attivato un abbonamento per due anni, al costo di 96 euro. Ma le informazioni su questo abbonamento sono scritte in modo tale da essere illeggibili. Una volta ingannato così l’utente, la società prima aspetta che passino dieci giorni (per impedire l’esercizio del diritto di recesso, che comunque è stato negato anche a chi lo aveva esercitato in tempo), poi comincia a reclamare il pagamento, tramite bonifico da fare su un conto di una banca di Cipro.  A chi non paga, arrivano continui solleciti via mail o per lettera dal carattere inquietante, dove si parla dell’applicazione di costi aggiuntivi e, addirittura, viene minacciato l’esercizio di un’azione penale inesistente in Italia, in modo da esercitare un’indebita pressione psicologica sull’ignaro consumatore. Solleciti del genere sono arrivati per altro anche a persone che non si erano mai registrate sul sito. Del caso si è occupata l’Antitrust, che ha scoperto che il sito è gestito da «Estesa», società con sede nella Repubblica delle Seychelles, il cui titolare è un berlinese. L’Antitrust ha accertato le condotte illecite di Estesa in violazione del Codice del Consumo, e ha inflitto alla società una multa da un milione e mezzo di euro per le pratiche ingannevoli e aggressive.

IL PROVVEDIMENTO è stato inviato alla Procura di Roma, che ha aperto un fascicolo. La delibera dell’Antitrust inoltre è stata notificata alle autorità del settore negli altri Pesi, dove è possibile stia avvenendo la stessa cosa. Non risulta comunque che Estesa abbia proposto alcuna azione legale nei confronti dei consumatori vittime delle sue pratiche commerciali scorrette accertate.