Macerata, 17 marzo 2012 - NIENTE cous cous nella mensa della scuola. Il motivo? Non è un piatto italiano. Non si pensava che proporre l’introduzione nella dieta degli scolari di un semplice semolino con ceci e verdure potesse diventare un caso. Ma sono giorni che la questione gira tra gli uffici del Comune e quelli del comitato mensa, presieduto da Maria Cristina Allegrini. La diatriba verte sul termine introdotto dal comitato mensa: «cous cous», anche se in realtà ciò che viene proposto nulla ha a che fare con il piatto tipico.
 

MA L’AMMINISTRAZIONE comunale, rappresentata dall’assessore con delega alla mensa Roberto Sampaolo, dice no. Ufficialmente il diniego è dato dal fatto che il piatto non è tipico della nostra cucina. Spiega Maria Cristina Allegrini: «Durante le scorse riunioni del comitato mensa, abbiamo valutato l’ipotesi di introdurre nel menù scolastico il semolino con ceci e verdure, il cous cous dei bambini visto che non venivano miscelate alcune spezie. D’altra parte avevamo notato che anche nel menù scolastico della vicina Loreto c’era. Non ci sembrava di fare nulla di trascendentale, visto che siamo sempre molto attenti al rispetto delle culture di tutti. Ad esempio quando vengono serviti tortellini con la carne, ai bambini musulmani serviamo gnocchi, nel rispetto della religione musulmana. Così come il venerdì facciamo il pesce per tutti, nel rispetto della tradizione cristiana. Abbiamo anche chiesto a Stefano Colletta della Asl se servire questa pietanza avrebbe potuto portare scompensi alla dieta dei bambini. E la risposta è stata assolutamente negativa. Ma appena presentato il menù al Comune, l’assessore ci ha detto che l’amministrazione non era d’accordo perché ciò che noi chiamavamo cous cous non è una pietanza italiana, quindi da non servire ai bambini».

COME È POSSIBILE un diniego del genere nella città italiana con il più alto numero di presenze multietniche? Si parla di integrazione a tutto campo e si nega un semolino con verdure e ceci? Ribatte l’assessore Roberto Sampaolo: «Non è una pietanza italiana e l’amministrazione comunale non vuole creare un precedente con tutte le altre cucine. La nostra è una cucina mediterranea e vogliamo andare fieri della nostra tradizione culinaria».

MA LA ALLEGRINI non ci sta: «E’ una questione di cultura — dice la presidente, che nel frattempo ha depositato un verbale d’assemblea a riguardo al protocollo del Comune —. I problemi della mensa sono ben altri. Ad esempio ci viene chiesto di eliminare i cibi biologici, perché troppo costosi o i latticini e derivati, ma a questo abbiamo detto no. Secondo noi non è il cous cous un problema, ma tutte queste altre richieste che andrebbero ad abbassare il costo del pasto, ma non garantirebbero più i giusti apporti energetici giornalieri per i bambini».
 

di Emanuela Addario