Macerata, 2 aprile 2012 - L’Amministrazione provinciale di Macerata ha deciso la risoluzione dei due contratti a suo tempo stipulati con l’impresa Pema Srl di Torre San Patrizio, appaltatrice dei lavori di raddoppio del ponte sul Chienti a Montecosaro Scalo e della costruzione del raccordo della viabilità provinciale a Villa Potenza, comprendente il nuovo ponte sul fiume Potenza. La decisione è stata adottata per “grave inadempimento e grave ritardo” della società appaltatrice nell’esecuzione delle due opere pubbliche.

“Mentre i lavori nel cantiere di Montecosaro Scalo sono andati avanti, pur senza la velocità prevista – ha spiegato il presidente delle Provincia, Antonio Pettinari – a Villa Potenza, quando questa Amministrazione si è insediata la scorsa estate i lavori risultavano rallentati e poi furono sospesi a causa del Patto di Stabilità che impediva alla Provincia di liquidare i lavori già eseguiti. Poi, quando agli inizi di dicembre, grazie alla <regionalizzazione del Patto>, è stato possibile sbloccare i fondi a favore di tutte le imprese appaltatrici che vantavano crediti verso la Provincia, la Pema avrebbe dovuto immediatamente riavviare il cantiere. Così non è stato ed abbiamo più volte sollecitato l’impresa, la quale negli ultimi mesi non ci ha nascosto le proprie difficoltà. Coscienti che un’interruzione del rapporto contrattuale avrebbe allungato ancora di più i tempi, abbiamo ritenuto di attendere, sperando in una rapida ripresa. Il nostro atteggiamento era legato all’ obiettivo di poter completare l’opera al più presto, ma anche a quello di tutelare i lavoratori e i fornitori dell’impresa appaltatrice. A fine marzo, però, nel corso di un ennesimo incontro con l’appaltatore, l’impresa ha fatto chiaramente ed onestamente presente, confermandolo per iscritto, di non essere più in grado di far fronte alle proprie obbligazioni. A questo punto è stato inevitabile formalizzare la risoluzione dei due contratti”.

Il contratto per il raccordo stradale di Villa Potenza era stato stipulato il 6 maggio 2009 a seguito di una gara d’appalto che la Pema, quale capogruppo di un’associazione temporanea d’impresa, si era aggiudicata con un ribasso del 40,995%. Il contratto per il raddoppio del ponte di Montecosaro era stato sottoscritto durante il periodo di commissariamento della Provincia, il 28 dicembre 2010, a seguito dell’aggiudicazione ottenuta dalla Pema con un’offerta di ribasso del 49,981%.
 

Nell’adottare il formale provvedimento di risoluzione contrattuale, la Provincia ha di fatto avviato anche le conseguenti procedure: prima di tutto la ricognizione dell’esatto stato di consistenza dei lavori che a Villa Potenza hanno superato l’80% delle opere previste e a Montecosaro sono arrivati quasi al 50%. Quindi l’accertamento tecnico delle opere fino a qui eseguite da parte dell’organo di collaudo, per arrivare all’individuazione di una nuova impresa che completi i lavori in ciascuno dei due cantieri.
 

“Comprendiamo l’amarezza dei cittadini, che è anche e soprattutto la nostra – dichiara il presidente Pettinari – in quanto due opere importanti per la viabilità provinciale vengono a trovarsi in una fase di ‘impasse’. Con la stessa costanza con cui sin dal nostro insediamento seguiamo tutti i numerosi progetti in atto, stiamo lavorando affinché i lavori a Montecosaro e Villa Potenza possano riprendere e concludersi nel più breve tempo possibile, pur se con un’impresa diversa da quella che aveva legittimamente vinto i due appalti. Queste, del resto, sono le regole dei lavori pubblici che sono state rispettate fino ad ora e a cui l’Amministrazione non vuole minimamente sottrarsi, in quanto esse sono anche garanzia per i cittadini e per le imprese che a buon diritto aspirano ad ottenere gli appalti”.
 

“Abbiamo evitato di dare comunicazione circa le reali cause del rallentamento dei lavori di Villa Potenza – aggiunge Pettinari – per evitare di rendere pubbliche le difficoltà dell’impresa appaltatrice. Alle ragioni di tutela verso l’appaltatore si sommava anche l’auspicio che l’impresa avesse potuto superare presto i propri problemi, con sollievo nostro e dei lavoratori. Purtroppo così non è stato”.