Montefano (Macerata), 16 luglio 2012 - E’ stato il padre Luigi ad aprire la lunga e commovente serie di testimonianze per ricordare Sara, la 19 morte morta in un terribile incidente a Chiarino, al termine della funzione funebre. Ecco le toccanti parole del papà Luigi:

“Vorrei parlare di Sara specialmente per chi non l’ha conosciuta. Sara era una ragazza solare, con un sorriso accattivante, dolce, a cui piaceva divertirsi e stare con le amiche, condividere le emozioni, stavano sempre insieme oppure si messaggiavano o stava su facebook, con le quali stava insieme anche quando ci ha lasciato. Ed è proprio di questo verbo lasciare che io voglio parlare. Ho sentito molti commenti, tutti bellissimi ed emozionanti e quasi sempre ho notato che si parla di una nuova stella in cielo, di aver raggiunto la casa del padre, di stare insieme agli angeli lei che era un angelo. Tutto giusto, forse vero, tutto condivisibile, ma io voglio dire che Sara, come tutti gli altri che non ci sono più, non stanno chissà in quale posto diverso da qui, ma sta nel nostro cuore, sempre insieme al Signore, dentro ognuno di noi e la porteremo sempre con noi, più viva di quando potevamo vederla e sentirla. Adesso starà sempre con noi, in ogni momento, potremo parlarci sempre anche senza incontrarci o collegarci.

E cosa più importante lei ci risponderà e ci sorriderà se noi impareremo ad ascoltarla. Volevo dirvi per questo di parlare di Sara al presente perché Sara c’è ed è solo dall’altra parte del cammino. Noi stiamo lasciando solo un corpo fatto di cellule che adesso hanno smesso di riprodursi: questo corpo che è come un vestito fatto di ossa, pelle, carne con un design bellissimo. Di Sara c’è il corpo e lo lasciamo qui ma Sara c’è, Sara è quello che era, era il suo amore che resterà sempre con noi e niente e nessuno potrà mai togliercelo. Secondo me questo non abbiamo solo il diritto di crederlo ma abbiamo anche il dovere di crederlo perché è così altrimenti la vita non avrebbe alcun senso.

Tutto questo amore, come quello che adesso sta qui fra di noi, andrebbe disperso e non sarebbe giusto, non è possibile. Un’ultima raccomandazione da tutti i genitori per voi ragazzi: andate piano con le vostre macchine, arrivate solo cinque minuti più tardi ma arrivate.
Una raccomandazione che non vi giunge solo dai vostri spesso, inascoltati genitori, ma dal padre di Sara.”