Macerata, 17 agosto 2012 - UN PIROMANE recidivo sarebbe il responsabile, secondo i primi accertamenti, del rogo divampato sabato scorso nell’ufficio urbanistica del Comune, al secondo piano della palazzina in viale Trieste. Su questa pista stanno lavorando gli investigatori della Squadra mobile.

A quanto sembra, starebbe prendendo peso l’idea che il fuoco possa essere stato appiccato da una persona interna all’amministrazione comunale. La stessa persona, per altro, sarebbe già stata denunciata non molti mesi fa, sempre per l’accusa di incendio doloso: in quel caso, l’accusa riguarderebbe alcuni roghi partiti sempre nella zona del municipio. All’epoca le indagini portarono a individuare il maceratese come presunto responsabile.

Gli accertamenti sull’incendio all’archivio dell’urbanistica, coordinati dal sostituto procuratore Enrico Riccioni, sono ancora in corso. Ma ci sono già degli elementi raccolti dalla polizia, uniti alle dichiarazioni di alcuni dipendenti dell’ufficio, che porterebbero tutti allo stesso nome. Di più se ne potrà sapere, probabilmente, solo nei prossimi giorni, quando saranno completate anche le indagini della Scientifica e dei vigili del fuoco, volte ad accertare la dinamica dell’innesco del rogo.

SE QUESTA pista venisse confermata, comunque, si chiarirebbe che dietro al gesto non ci sono questioni legate alle pratiche urbanistiche: non si tratterebbe, verosimilmente, del tentativo di distruggere documenti «compromettenti», ammesso che ne esistano (in quell’archivio sono schedati documenti passati ed esaminati da commissioni e consiglio comunali). Sarebbe solo il gesto di una persona in difficoltà, attuato con lucidità, ma dettato da problemi personali di vario genere.

INTANTO, resta il danno gravissimo causato all’ufficio, e alle numerose pratiche edilizie aperte. Il lavoro di ricostruzione dell’archivio sarà lungo, complesso e costoso, così come sarà costoso riparare nell’immediato i danni causati dal fuoco alla struttura. L’assessore all’urbanistica Luciano Pantanetti ha assicurato che l’attività ripartirà da lunedì prossimo, ma non ha negato i rallentamenti che, inevitabilmente, ci saranno. Molti faldoni sono andati distrutti, gli altri non sono più in ordine, e trattandosi di migliaia di pratiche il fatto che siano ammassate senza criterio le rende quasi impossibile consultarle.