Macerata, 2 settembre 2012 - DA MESI non lo vedevano né lo sentivano. E negli ultimi tempi, dal suo appartamento arrivava anche un odore sgradevole, al punto che diverse segnalazioni erano giunte al centralino dei vigili del fuoco. Ieri sera, i vicini di casa di Roberto Poccioni, alcuni dei quali avevano anche allertato la polizia per capire che fine avesse fatto l’uomo, hanno scoperto la tragica verità. Roberto Poccioni è stato ritrovato privo di vita in casa sua dai poliziotti e dai vigili del fuoco accorsi in viale Leopardi, nel tratto a ridosso di Borgo San Giuliano. Nato il 27 giugno del ’39 a Macerata, il suo corpo — in avanzato stato di decomposizione — è stato rinvenuto steso sul letto, sotto una coperta. Le condizioni di deterioramento erano tali che, a una prima ricognizione da parte dei sanitari, il decesso sembra essere sopraggiunto addirittura due mesi fa. Ma l’odore del cadavere in decomposizione, che normalmente si percepisce dopo pochi giorni dalla morte, sarebbe stato camuffato dalle particolari caratteristiche dell’abitazione, foderata con nylon e teli che non lasciavano trapelare nulla. Fino a ieri sera, intorno alle 19.
 

ROBERTO Poccioni era un pittore in pensione, ricordato da tutti come una persona molto schiva, riservata, cordiale ma sulle sue, al punto da foderare la sua casa con nylon e carta stagnola quasi ad annullare ogni contatto con l’esterno. Celibe, senza figli, a Macerata non ha parenti stretti (fino al 2003 viveva con la madre, poi deceduta), e anche questo ha contribuito a far sì che la scoperta della sua morte sia avvenuta con così grave ritardo, lasciando il suo corpo a marcire nel letto, senza alcun conforto. Tra i vicini, c’è addirittura chi sostiene di non averlo visto dalla grande nevicata del febbraio scorso. Poccioni, a causa della sua passione per l’arte (aveva partecipato a numerose collettive), era solito recarsi a Roma, dove svolgeva dei lavori. Per questo la sua scomparsa non aveva destato grande sospetto tra i vicini, i quali non vedendolo avevano ritenuto fosse semplicemente fuori città.

Quanto all’odore, era stato attribuito alla probabile presenza in casa di alimenti andati a male, circostanza, anche questa, da spiegarsi con la sua assenza da Macerata. Quando la polizia e i vigili del fuoco, intorno alle 18, hanno ricevuto la prima telefonata da parte di una vicina, si sono subito precipitati nell’abitazione in viale Leopardi, forzando il portone. Ai loro occhi si è presentata una scena indescrivibile: in quella casa, senza riscaldamento, il corpo di Poccioni era ridotto in alcune parti alle sole ossa. Il decesso è dovuto quasi certamente a un malore.