Macerata, 20 settembre 2013 - Ora che i riflettori si sono accesi, serve che la politica faccia la sua parte. E’ questo quello che chiedono i cittadini e due consiglieri regionali, Raffaele Bucciarelli (FdS) ed Enzo Marangoni (Pdl), per far luce sui troppi casi di neuroblastoma che si sono verificati nel comprensorio di Appignano, Recanati e Montecassiano. In un solo anno, il 2012, quattro casi accertati, due quali sono costati la vita a N. J., 3 anni appena, e a S. G., 7 anni. A fronte di un’incidenza nazionale di 130 casi l’anno. E visto che il sindaco di Appignano Osvaldo Messi ha deciso di commissionare uno studio epidemiologico all’Arpam per capire se vi sia una corrispondenza tra l’insorgere della malattia e l’inquinamento (studio che dovrebbe partire tra ottobre e novembre e concludersi in primavera), ora l’idea è di coinvolgere anche la Regione, in modo che lo studio non rimanga confinato, ma venga esteso a tutto il comprensorio.

«In questi due anni ho visto molti bambini morire sotto i miei occhi, e voglio che tutto questo finisca. Voglio quindi che sia fatta luce su questa situazione». Daniel Bonacci, 30 anni di Recanati, tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012 ha scoperto che suo figlio di quattro anni, era stato colpito da neuroblastoma. Un tipo di tumore aggressivo, che si manifesta solo quando le metastasi sono in stato avanzato. E soprattutto che lascia poche speranze. Da allora gira gli ospedali, ora è al Bambin Gesù di Roma, e ha notato che nella nostra provincia stava succedendo qualcosa di strano. Troppi casi nella stessa zona, così ha deciso di smuovere la politica. «Il problema qui — spiega Bonacci — è che ci sono stati quattro casi in un solo anno, in un comprensorio di tre Comuni, quando la media nazionale è di 130 casi l’anno. Se è un caso alzo le mani e spero che mio figlio guarisca. Ma credo che non si tratti di una coincidenza. Il problema secondo me è l’inquinamento, ma il dubbio che mi sorge è di che tipo di inquinamento si tratti. Perché in fondo non è che abbiamo problemi di traffico da queste parti». Da qui l’esigenza di capire, di approfondire, di studiare. «Voglio capire — aggiunge — il perché di tutti questi casi in una zona così ristretta. Ma ho paura che alla fine si concluda tutto con un buco nell’acqua, perché magari si andranno a toccare interessi troppo grandi. E quindi voglio vedere se toccare gli interessi di un gruppo di potere sia più importante della vita dei bambini».
 

Intanto dopo l’interrogazione presentata dal consigliere Raffaele Bucciarelli in cui si chiedeva «quali interventi la Regione intenda realizzare per monitorare e prevenire questi fenomeni», è arrivata anche la mozione di Enzo Marangoni. Per il consigliere del Pdl «non è possibile che spetti, come sta accadendo, al solo comune di Appignano farsi carico di 30.000 euro di spese per le analisi delle matrici ambientali ed epidemiologiche mentre la Regione non fa nulla per tutelare questi bambini e le loro famiglie.
Questo del neuroblastoma — continua Marangoni — e delle leucemie infantili è una vera e propria emergenza che deve essere risolta tramite una task force costituita dalla competente Azienda Sanitaria, dall’Arpam e dall’assessorato alla Salute regionale». Proprio per questo Marangoni ha chiesto «che Spacca e la giunta regionale si impegnino nell’intervenire immediatamente con apposita dotazione di fondi, e nel sollecitare lo svolgimento e la conclusione delle ricerche in atto».
 

Giovanni De Franceschi