Macerata, 17 novembre 2013 - DUE CASI di neuroblastoma in un anno solo ad Appignano. Quattro se consideriamo anche i Comuni vicini di Montecassiano e Recanati, di cui due mortali che sono costati la vita a bambini di 3 e 7 anni. Troppi secondo alcuni genitori, che hanno chiesto alle istituzioni di fare chiarezza, visto che in Italia se ne verificano circa 130 l’anno. E’ stata anche questa la molla che ha fatto scattare l’indagine di Arpam e Asur nel comune di Appignano, che servirà per capire se c’è una correlazione tra eventuali agenti inquinanti e l’insorgere di derminate malattie, tra cui appunto quella di questo tumore aggressivo che colpisce il sistema nervoso dei più piccoli. I risultati dovrebbero essere pronti per la primavera-estate dell’anno prossimo. Intanto, dopo diverse interrogazioni e mozioni sul tema, la Regione ha deciso di riattivare il registro tumori fermo al 2006-2007.

UN’INDAGINE ambientale e un’altra sanitaria: prima bisogna vedere se ci sono livelli di inquinamento fuori norma, e poi capire se questi possano incidere sull’insorgere di alcune malattie. E’ partita l’indagine commissionata dal Comune di Appignano all’Arpam dopo i troppi casi di neuroblastoma. E non è escluso che venga estesa anche ad altre zone.
Il progetto, dal costo di 30mila euro a carico del bilancio comunale, è stato presentato ieri dal sindaco Osvaldo Messi, dall’assessore all’Ambiente Alessandro Feliziani, dal direttore dell’Arpam Gianni Corvatta e da Massimo Marcheggiani, responsabile Servizio Aria dell’Arpam. «Si tratta — ha spiegato il primo cittadino — di un’indagine orientata a individuare i livelli di concentrazione di sostanze inquinanti. L’obiettivo è capire se c’è un collegamento tra le malattie e l’ambiente che ci circonda, senza puntare il dito contro nessuno. La nostra intenzione è quella di andare fino in fondo per fare chiarezza, senza nascondere niente. Poi alla fine tireremo le somme e nel caso cercheremo la soluzione a eventuali problemi».

L’INDAGINE ambientale prenderà in considerazione aria, acqua e suolo con campionamenti che verranno fatti in un’area di 10 chilometri quadrati circa, coincidente con il centro abitato. Per quanto riguarda l’aria un primo monitoraggio è già stato fatto, e ha dato esiti negativi, e in questi giorni è iniziato anche il secondo. «Per quanto riguarda l’aria — ha illustrato Marcheggiani — abbiamo già fatto un prima indagine di otto mesi per verificare la presenza di solventi e i risultati sono stati irrilevanti. Adesso passeremo all’analisi delle polveri sottili, poi passeremo al suolo per vedere se si sono accumulate sostanze pericolose, quindi all’acqua sia quella superficiale, che quella in profondità».

Lo studio dovrebbe terminare entro maggio-giugno dell’anno prossimo, quando poi verranno resi noti i risultati. Intanto Arpam e Asur hanno avviato anche un’indagine epidemiologica parallela, per controllare l’incidenza di patologie tumorali, con la collaborazione di medici di base e pediatri. Alla fine si incroceranno i dati per avere un quadro quanto più esaustivo possibile. E se sarà necessario l’indagine verrà estesa anche ad altre zone del comprensorio. «Su richiesta del Comune — ha aggiunto Corvatta — abbiamo pensato di svolgere questa indagine con una duplice valenza, ambientale e sanitaria, per verificare se l’attività antropica e industriale presente da anni nella realtà di Appignano abbia provocato o stia provocando inquinamento, e quindi se c’è una corrispondenza con le varie patologie riscontrate tra la popolazione.

L’indagine epidemiologica, dove abbiamo preso in considerazione anche le patologie tumorali come il neuroblastoma o la leucemia, è già stata avviata e il primo step si è concluso. Serviranno degli accertamenti, il che non significa assolutamente che ci sia un’incidenza alta di determinate patologie. E’ molto simile a quella avviata per le zone intorno al Cosmari, anche se la difficoltà legata a questo tipo di indagine è che bisogna avere una mole importante di dati per raggiungere risultati accettabili, e in questo caso con il registro tumori che non è aggiornato siamo andati a cercarli. Comunque il doppio approccio, ambientale e sanitario, è molto importante per dare risposte esaustive ai cittadini». Insomma, come ha concluso l’assessore Feliziani «questo è uno sforzo a 360 gradi, che ci permetterà di dare ai cittadini una fotografia della situazione attuale nel nostro Comune».

Giovanni De Franceschi