Macerata, 7 gennaio 2014 - LA PROMESSA di un’invasione di moto Guzzi in corso Cavour in difesa della storica concessionaria aperta nel 1922 da Primo Moretti. Il sito ufficiale monitorato dai guzzisti che notano dapprima la cancellazione della concessionaria Moretti di Macerata e poi la sua ricomparsa. Anche il sindaco Romano Carancini è stato interessato a far sì che l’azienda ingrani la retromarcia e torni sui suoi passi. Non si placa il clamore per la decisione di revocare la concessionaria Guzzi alla famiglia Moretti. «Due cittadini — racconta — mi hanno fermato chiedendomi di intervenire su questa faccenda. Inanzitutto parlerò con la famiglia Moretti per capire come è la situazione e poi non escludo affatto che chiami la direzione generale. Sono notizie che lasciano tanta amarezza perché quel negozio trasuda storia e passione per quel marchio legato alla nostra città grazie a questa famiglia».

Intanto su internet i guzzisti fanno sentire la loro voce e vicinanza alla famiglia Moretti, a Roberto Freddi che sta portando avanti la concessionaria assieme alla madre Lidia, figlia di Primo e sorella di Giovanni morto in sella su una Guzzi nella pista di Monza. È un tam tam che testimonia quanto bene abbia seminato questa concessionaria in 92 anni facendosi conoscere e apprezzare in ogni parte d’Italia. Si leggono commenti di motociclisti che hanno visto risolvere d’incanto i problemi della loro moto grazie all’abilità, alla professionalità e all’orecchio di Roberto. C’è allora chi propone di scrivere una lettera di reclamo all’azienda e chi spinge di invadere Macerata con le “mandrie” di Guzzi. L’obiettivo è sollevare il caso attraverso i mezzi di comunicazione esponendo striscioni in difesa della storia e mostrando l’anima romantica del Guzzista. Del resto quante saranno nel mondo le concessionarie che per 92 anni hanno venduto solo e sempre un’unica marca? «Idealmente — aggiunge il sindaco — parteciperei anche io a questa manifestazione purché sia pacifica e non crei danno. Giudico questo gesto come un atto d’amore verso la città».

INTANTO oggi Roberto Freddi prenderà carta e penna per scrivere all’azienda e conoscere finalmente le motivazioni per cui dovrà smontare la targa Guzzi che per quasi un secolo ha campeggiato lungo corso Cavour. A proposito, il negozio è tutelato dalla Soprintendenza e chissà se quella targa potrà essere smontata?