Macerata, 28 gennaio 2014 - Con le accuse di violenza sessuale, tentata violenza sessuale e sottrazione di minore per fini di libidine, la procura ha chiuso le indagini sul maceratese di 78 anni accusato di aver abusato di una diciassettenne conosciuta in parrocchia. Nei giorni scorsi, il sostituto procuratore Andrea Belli ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini all’ex artigiano ora in pensione, confermando le imputazioni a suo carico.

I fatti sarebbero avvenuti tra gennaio e aprile del 2009. L’uomo avrebbe conosciuto in parrocchia l’adolescente, che ha un lieve ritardo mentale, e sarebbe riuscito a convincerla ad andare a casa sua e ad accettare le sue attenzioni. La cosa si sarebbe ripetuta alcune volte, fino a quando lei, tra marzo e aprile, si sarebbe confidata con un’amica. La confidenza sarebbe arrivata alle orecchie di un’insegnante, che lo avrebbe poi riportato alla madre.

La vicenda poi era esplosa poco prima di Natale, quando l’anziano era stato messo agli arresti domiciliari: a motivare la misura cautelare c’erano sia il materiale raccolto dai carabinieri, sia il fatto che il maceratese, malgrado il divieto arrivato dalla Curia, continuasse a frequentare la parrocchia cittadina. Alla fine di dicembre però il giudice per le indagini preliminari Enrico Zampetti ha accolto l’istanza dell’avvocato difensore Alessandro Marcolini, e ha applicato all’indagato una misura meno grave: il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla ragazzina. Il pensionato dunque ha lasciato Macerata, in attesa di poter dimostrare le sue ragioni. Lui infatti assicura di non aver mai fatto nulla alla ragazzina, che aveva conosciuto, ma di cui non avrebbe in alcun modo abusato. Ora potrà ribadire questa sua versione, se vorrà, chiedendo un interrogatorio. Poi la procura deciderà se chiedere per lui il rinvio a giudizio o archiviare il fascicolo.