Macerata, 4 aprile 2014 - Oltre 800 amici in pochi giorni sulla pagina Facebook e la nascita di un comitato provinciale spontaneo che vuole andare a manifestare davanti al tribunale dei minori in Ancona il 12 aprile. Liberi cittadini di ogni età e professione, studenti, insegnanti, casalinghe, operai e pensionati, mamme e papà, non vogliono più stare a guardare: si sono uniti per sostenere i due genitori affidatari del Maceratese che a breve dovranno dire addio alla bimba di due anni e mezzo accudita appena dopo la nascita. E soprattutto si battono per la tutela dei reali interessi e del benessere della piccola, nata da un’ex suora congolese, rimasta incinta quando ancora indossava il velo, dopo lo stupro subìto da un sacerdote. La Cassazione ha stabilito che la bimba può tornare dalla mamma naturale.

"Non possiamo sopportare l’ingiustizia che sta subendo la bambina, — scrivono —, presto verrà allontanata dai genitori affidatari per vivere con la madre biologica che l’aveva abbandonata alla nascita, in nome di una sentenza e con modalità che fanno molto discutere. Ad esempio, lo stupro non è stato mai denunciato e accertato, la coppia ha dato solo la disponibilità per l’adozione, e non per gli affidi a rischio giuridico, come poi si è rivelato quello della bimba. Oppure la sospensione della procedura d’adozione viene concessa dopo 73 giorni dalla nascita, al di là dei 60 previsti dalla legge. O ancora, a gennaio del 2013, su ricorso della procura, la Corte d’appello dichiara la bimba adottabile, ma il tribunale per i minori va nella direzione opposta e fissa nuovi incontri tra l’ex suora e la figlia. Ora la Cassazione, con una sentenza del giudice Corrado Carnevale, ribalta tutto, senza indicare le modalità di riavvicinamento tra madre e figlia".

Per queste ombre sul caso un gruppo di cittadini decide di iniziare a muoversi con una serie di iniziative, a partire da quella del prossimo sabato 12 aprile in Ancona. Si prevede una grande partecipazione, tanto che da Tolentino partiranno tre pullman alle 8.30 (piazza Peramezza, parcheggio Foro Boario e viale Brodolini), oltre a diverse fermate a Macerata, Civitanova e Recanati. Quota di partecipazione, 10 euro. "Noi ci saremo! E invitiamo chiunque abbia sensibilità e cuore ad iscriversi alla pagina Facebook “Comitato nati dal cuore” per approfondire e partecipare".

Nati dal cuore” perché il comitato è convinto che "non è sufficiente generare e partorire per essere genitore e non è indispensabile generare e partorire per esserlo". E scrivono le parole pronunciate dal neuropsichiatra infantile Maurizio Pincherle, primario dell’ospedale di Macerata, che probabilmente parteciperà all’incontro organizzato dal gruppo a fine mese sulle problematiche delle adozioni, insieme ad esperti di diritto minorile. "Allontanare questa bambina dalla mamma affidataria significa farla morire. La sentenza dei giudici è una bomba atomica per lei. Con i legami di attaccamento non si scherza: per lei ci saranno disturbi di tipo psichico, lo dicono tanti studi. Tra l’altro, consentire il ripensamento illimitato mette a repentaglio tutti gli affidi e le adozioni".

Lucia Gentili