Macerata, 13 aprile 2014 - «Capisco che, in questi tempi di magra, ogni spesa pubblica finisca sotto accusa. Ma sottolineo che ho acquistato strumenti per garantire un servizio sempre più efficiente, scelta che ritengo non solo legittima, ma doverosa per una macchina pubblica che funzioni. Se, poi, mi si dice che sono soldi sprecati...».
L’ingegner Alberto Gigli, dirigente del settore gestione del territorio e protezione civile della Provincia, spiega così l’acquisto di un iphone 5S da 64 GB e di un ipad Air Wi – Fi, con relative custodie e assicurazioni, per un importo complessivo di 2.446 euro, come da fattura. Una spesa, appunto come dice lui, tutt’altro che in linea con la necessità degli enti di evitare di sprecare denaro pubblico. «Tra l’altro — evidenzia — il costo reale è inferiore, attorno ai 2.100 euro perché abbiamo dato indietro apparecchi già in nostro possesso, ottenendo qualche risparmio».

MA NON si poteva spendere di meno? «Guardi sono tre anni che abbiamo azzerato le spese, come da indicazioni dell’amministrazione provinciale, tenendo una disponibilità solo per aggiornamenti, a mio avviso assolutamente necessari, riguardanti le apparecchiature informatiche. Se spalmata in quattro anni, la spesa è di 500 euro l’anno. Per fare cosa? Da dirigente mi capita spesso di essere fuori ufficio e di essere sottoposto alla cosiddetta reperibilità, sia in orario di servizio, sia fuori. Devo poter interagire con gli uffici in ogni momento, e questo spiega la necessità dell’acquisto di due strumenti nuovi, visto che quelli che avevamo, risalenti al 2010, erano ormai obsoleti e non più adatti per nuove applicazioni, che siano adatte alle specificità della nostra attività. Questo significa poter esaminare grafici, planimetrie, immagini in tempo reale per poter dare le indicazioni necessarie. E un iphone, ad esempio, è un ottimo scanner portatile. Chiunque può verificare, attraverso i tabulati, come non di rado, alle 22, o anche più tardi, il sottoscritto trasmetta mail agli uffici per facilitare il lavoro del giorno successivo. O anche come trasmetta dati e informazioni trovandomi fuori sede».

Ma Gigli va oltre. «Se, poi qualcuno pensa che di questi strumenti possa fare un uso personale si sbaglia di grosso. Le mie situazioni personali sono prefissate e distinte, e i costi sono direttamente scaricati dal mio conto corrente». In ogni caso, «ho descritto la situazione agli organi politici, visto il clamore. Sono sereno, se poi mi dicono che ho speso troppo...». Il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, e l’assessore al bilancio, Giorgio Palombini sottolineano che, una volta definito il budget da assegnare ad ogni settore in sede di bilancio, le determinazioni di spesa sono assunte dai dirigenti. Ma sono furiosi e assicurano che «saranno fatte tutte le verifiche necessarie, nell’ambito degli indirizzi della giunta, in base ai quali nessuna spesa non necessaria deve essere fatta». «L’indirizzo è preciso, evitare ogni spesa superflua e razionalizzare i costi — sottolinea Palombini —. Noi, ad esempio, ci serviamo di vecchi cellulari Nokia che, pur non essendo all’ultimo grido, sono comunque sufficienti alle nostre esigenze».

Franco Veroli