Macerata, 8 giugno 2014 - «Cari giovani anche quest’anno ho voluto farmi presente in mezzo a voi, almeno virtualmente. Per me è sempre una gioia. Sono davvero felice che il vostro pellegrinaggio si svolga proprio nella notte che precede la festa dello Spirito Santo, la Pentecoste e prima dell’incontro di preghiera che si terrà domani in Vaticano, per invocare il dono della pace in Terra Santa. Vi chiedo, per favore, unitevi a noi e chiedete a Dio di far risuonare nuovamente in quella terra il cantico degli angeli». L’aveva annunciato e non è mancato all’appuntamento con i fedeli che lo aspettavano emozionati. Papa Francesco ha telefonato poco dopo le 21 e si è rivolto ai tanti giovani presenti allo stadio Helvia Recina, chiedendo loro di pregare per l’incontro di questo pomeriggio in Vaticano, tra il presidente israeliano Peres e quello palestinese Abbas.

Ma ai giovani il Santo Padre ha voluto lanciare un messaggio di fiducia e di positività. «Non lasciatevi scoraggiare dai perdenti o dai paurosi che vi vogliono rinchiudere nelle loro mentalità buie, invece di lasciarvi volare nella luce della speranza. Per favore non cadete nella mediocrità! In quella mediocrità che abbassa, che fa una cosa grigia. La vita non è grigia. Non seguite persone negative, continuate a irradiare intorno a voi luce e speranza».

E non è mancata anche qualche battuta con il vescovo Giancarlo Vecerrica in apertura di telefonata. «Qui con noi c’è il cardinale Parolin», ha esordito Vecerrica, «lui è un bravo cardinale», ha risposto il Papa. «Ci sono anche i vescovi delle Marche, santità», ha aggiunto il vescovo di Fabriano-Matelica. «Ma non so se sono bravi questi», ha detto sorridendo Papa Francesco. Poco prima dell’ingresso della fiaccola che ha aperto ufficialmente la trentaseiesima edizione del pellegrinaggio è stato il sindaco Romano Carancini a dare il benvenuto a nome della città ai centomila fedeli che hanno animato la lunga notte di marcia verso la Santa Casa di Loreto. «Un benvenuto a chi è tornato — ha detto —, a chi è venuto per la prima volta e a chi ci sta seguendo da lontano tramite radio e televisioni. I maceratesi vi aspettavano con pazienza e gioia, in questi momenti abbiamo bisogno di stare tutti insieme».

Tante le intenzioni che hanno animato la marcia e che sono state raccontate nella notte, anche quella di Luisella, una miracolata della recente alluvione che ha colpito le Marche. «Un mese fa a Senigallia dove abito — ha detto — 5mila case sono state colpite dall’alluvione. Tra queste anche la nostra. Ogni giorno si incontra qualcuno che dice ‘Sono vivo per miracolo’. Per molti è un modo di dire, ma io penso che davvero il miracoli sia avvenuto e che la Madonna ci abbia protetto e questa notte sono qui per ringraziarla. La vita cambia in pochi minuti: da una situazione tranquilla, stabile, ti ritrovi improvvisamente senza più un casa e senza vestiti, insomma bisognosi di tutto. La nostra posizione è quasi sempre stata quella di sentirsi vicini a chi aveva bisogno e di cercare di aiutare, ma è proprio inaspettato trovarsi dall’altra parte».

Chiara Sentimenti