Macerata, Pettinari: "Provincia strangolata dai tagli"

Bilancio in rosso, il Consiglio dà l’allarme: servizi a rischio

Antonio Pettinari, presidente della Provincia

Antonio Pettinari, presidente della Provincia

Macerata, 16 ottobre 2017 - Il consiglio provinciale denuncia «la grave situazione di indisponibilità dell’ente e la conseguente impossibilità di garantire i servizi fondamentali, quali la manutenzione, la gestione e la messa in sicurezza delle strade provinciali, delle scuole superiori e gli interventi a tutela dell’ambiente». La voce sola del presidente della Provincia Antonio Pettinari, che da tempo segnala l’assurda contraddizione tra il mantenimento per le Province di alcune importanti funzioni e la progressiva e sempre più pesante decurtazione dei fondi, è diventata corale.

E si è tradotta in un documento approvato all’unanimità da tutti i membri del Consiglio provinciale, inviato al governo, al parlamento, al prefetto, ai parlamentari marchigiani, al Consiglio e alla giunta della Regione Marche, alle associazioni di categoria, alle Università di Macerata e Camerino. Ma anche alle parti sociali e ai presidi, visto che in discussione ci sono la manutenzione delle scuole e il pagamento delle bollette (telefono, luce, riscaldamento), e poi servizi importanti per le fasce più deboli della popolazione. C’è un altro aspetto, però, che aggrava il quadro appena descritto, e che ha pesato nel determinare questo voto unanime: la Provincia di Macerata, che da sempre presenta dei conti virtuosi (pure con le difficoltà provocate dal governo degli ultimi anni) è la più penalizzata in regione.

«Lo stato – si legge nel documento – recupera risorse aggiuntive e le distribuisce a enti deficitari, senza concedere alcunché agli enti, come la Provincia di Macerata, che con estrema fatica riescono a ottemperare agli adempimenti finanziari e fiscali imposti per legge, utilizzando i residui degli anni precedenti, non impegnabili a causa di riferimenti normativi, per chiudere un bilancio preventivo in equilibrio. Le prove? Nel 2016 lo Stato ha assegnato alla Provincia di Ascoli 3 milioni e 542mila euro, a quella di Pesaro-Urbino 4 milioni e 217mila euro, a quella di Macerata 820mila euro, a quella di Ancona due milioni e 110mila euro e a quella di Fermo un milione e 823mila euro. A dire che i tagli del governo hanno determinato un buco complessivo di 650 milioni per le Province italiane, poi, è stata la Sose, la Società del ministero della economia. Il conseguente squilibrio di bilancio che si è determinato per le Province marchigiane è di 9 milioni e 652mila euro per Ascoli, 7 milioni e 395mila euro per Pesaro-Urbino, 9 milioni e 631mila euro per Macerata, 8 milioni e 598mila euro per Ancona, poi 4 milio e 787mila euro per Fermo».

Certo, poi lo Stato ha cercato di metterci una pezza, aggiungendo risorse del tutto insufficienti, e la Regione ha trasferito qualche altro fondo straordinario per gli anni 2015-2016, penalizzando la Provincia di Macerata, violando il criterio di equità e uguaglianza e pari dignità tra le istituzioni della Repubblica. Una situazione che, in assenza di nuovi provvedimenti, avrà le conseguenze negative «sia sulla corretta amministrazione finanziaria delle istituzioni locali, sia soprattutto sui cittadini, perché così sono privati di servizi fondamentali». La questione è seria, molto seria. Tanto che se ne parlerà stamattina nella Regione.