Anziano mette in fuga il truffatore: "Voleva 800 euro"

Raggiro sventato a Recanati: scatta la denuncia

Carabinieri

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Recanati (Macerata), 24 ottobre 2016 - Ha tentato di rifilargli un pacco da 800 euro, un vero bidone, ma la vittima ha fiutato l’inganno e così ha sventato la truffa. «Purtroppo – dice E.F. (sono le sue iniziali), sulla settantina – non sono riuscito a prendere la targa della sua Peugeot, quando se ne è andato a tutto gas». Racconta ciò che gli è capitato l’anziano recanatese, che abita in via Le Grazie, in una zona di campagna poco fuori dal popoloso quartiere, perché altri siano avvertiti della presenza in zona di un falso venditore di capi di abbigliamento. Al cancello dell’abitazione del recanatese si è presentato un uomo con fare amichevole, vantando una vecchia amicizia che suo padre aveva con lui dai tempi in cui lavoravano insieme alla ex Eko.

Effettivamente, quando gli ha detto che era figlio di un suo ex collega di lavoro, rivelandogli nome e cognome, era facile cadere nel tranello, perché tutto combaciava a puntino. A quel punto, superata brillantemente la prima fase della truffa, il «nostro» si è avventurato in una storia meno credibile: doveva raggiungere velocemente con l’aereo la moglie in Svizzera, dove risiede – ha detto all’anziano – e per non portarsi dietro tutto il campionario di vestiario che aveva in macchina, gli ha chiesto se poteva lasciarlo a casa dell’anziano. Quest’ultimo, però, non abbocca e con una scusa evita di farlo accomodare in casa. Il millantatore non demorde e tira fuori dall’auto i capi di vestiario, in modo particolare un vestito completo e un giaccone. Prima glieli fa indossare, poi lo invita ad acquistarli per la modica cifra di 800 euro, allungandogli un pacco già pronto e chiuso con dentro, ha assicurato il tizio, i capi appena provati.

Niente da fare: la vittima resiste e l’arrivo provvidenziale di un suo vicino convince il «venditore» ad allontanarsi in gran fretta. Il giorno dopo il recanatese va anche a far visita all’amico per informarlo che quel tizio si era spacciato per il figlio. A quel punto ai due non è restato altro da fare che recarsi alla caserma dei carabinieri per denunciare il tentativo di truffa e mettere in allerta i militari della presenza di quel ragazzo.