Bloccato maxi sequestro di cani, l'allevamento non era un lager

La Procura annulla la denuncia degli animalisti

Lorenza Pucciarelli e Manuel Diaz con i cani

Lorenza Pucciarelli e Manuel Diaz con i cani

Macerata, 6 marzo 2016 - «Se mi avessero portato via i miei cani, sarei stata pronta a darmi fuoco». Lorenza Pucciarelli ha un allevamento di cani di piccola taglia poco fuori San Ginesio. E’ un casolare bellissimo, circondato da un giardino curato e pulito, ed è lì che vivono in pace e libertà 200 cani. Che però la scorsa estate hanno rischiato di fare una brutta fine, dopo il blitz del parlamentare Cinque Stelle Paolo Bernini con Antonio Colonna, presidente dell’Eital (Ente italiano tutela animali e lupo).

«Su Facebook e sui giornali – racconta ancora sconvolta Pucciarelli – hanno parlato di canile lager, hanno detto che gli animali erano trecento, maltrattati e denutriti. Ma volevano solo portarli via. In realtà i cani qui stanno benissimo, ho spazio per tenerne 214, a norma di legge, e anche il verbale dell’Asur fatto al primo sopralluogo, lo scorso maggio, dava atto del fatto che non erano denutriti né maltrattati».

Il 28 maggio infatti Bernini e Colonna pubblicizzarono il blitz fatto nell’allevamento, dove vivono maltesi, barboncini, chichuahua e altri cani di razza con i meticci, quasi tutti di piccola taglia. «Dissero anche che c’era un congelatore spento, con dentro le carcasse degli animali morti. In realtà il congelatore era acceso e a norma, per tenere le carcasse fino all’arrivo della ditta autorizzata allo smaltimento».

Dato però che Pucciarelli era stata autorizzata ad avere solo cento cani, e lì ce ne erano almeno il doppio, scattò il sequestro. «Volevano portarli via subito – prosegue l’avvocato Leide Polci –, ma dove? Per fortuna decisero di rinviare l’esecuzione del provvedimento». Così il difensore inizia a portare una serie di foto per mostrare il casolare, i cani, tutti in perfetta forma, e una perizia che stabilisce che, in base alla legge, con le dimensioni di quel giardino e con quei ripari, lì si potevano tenere 214 cani. Il sequestro era stato fissato per il 28 luglio.

«Era una giornata caldissima – racconta Pucciarelli –. In piazza c’erano due camion e dieci auto di volontarie dell’Eital pronti a portare via i miei cani. Ma prima che il sequestro iniziasse, il comandante del Corpo forestale di Sarnano ha notificato la revoca del provvedimento da parte del sostituto procuratore Cristina Polenzani: si era infatti saputo che Bernini e Colonna avevano fatto diversi blitz negli allevamenti di cani di razza, ma che Colonna aveva alcune denunce, per le quali poteva non essere opportuno affidargli gli animali». Nei giorni scorsi, la denuncia per maltrattamenti contro Pucciarelli è stata definitivamente archiviata, e la donna dopo mesi di angoscia ha potuto tirare un sospiro di sollievo. Con lei il suo assistente Manuel Diaz, che avrebbe potuto insegnare matematica nel suo paese, il Perù, ma ha preferito rimanere con lei a prendersi cura dei cani.

«Non ci fermeremo qui – annuncia Colonna –. Finché siamo stati lì, c’era un verbale di sequestro per maltrattamenti, poi cosa è successo? Non lasceremo che questa vicenda finisca così». Infatti non finirà. Pucciarelli ha denunciato Colonna per diffamazione, rivelazione di segreto di ufficio e procurato allarme. Inoltre dell’accaduto è stato interessato l’ex ministro e senatore Carlo Giovanardi: «Mercoledì ho incontrato Pucciarelli con altre persone, mi hanno raccontato le loro storie, per altro un’altra la conoscevo per via di quanto accaduto a una mia vicina. Farò un’interrogazione per capire cosa sia successo ai cani sequestrati in tutta Italia da questa associazione, e a che titolo un parlamentare faccia perquisizioni nelle case private».