Caldo, emergenza nei luoghi del terremoto. "Roulotte come forni crematori"

Casette in ritardo: la protesta di chi resiste a Castelsantangelo

Un’anziana entra nella roulotte a Castelsantangelo

Un’anziana entra nella roulotte a Castelsantangelo

Castelsantangelo sul Nera (Macerata), 4 agosto 2017 - L’emergenza caldo non risparmia i luoghi del sisma, dove la gente che non ha abbandonato i propri paesi si trova in roulotte, container o camper dove vivere sta diventando impossibile. «Con questo caldo si trasformano in forni crematori, se vuole la faccio entrare per sentire come si sta». Antonella, una signora di mezza età, parla e piange mentre descrive all’Ansa come si vive nelle roulotte a quasi un anno dal terremoto che ha distrutto Castelsantangelo sul Nera, nel cuore dei monti Sibillini. «Ci avevano promesso che le casette sarebbero arrivate in primavera, invece siamo quasi alla fine dell’estate e viviamo ancora qui accampati e i nervi stanno cedendo», aggiunge la donna mentre apre la roulotte e invita a entrare.

È un caldo invivibile, i vestiti occupano gran parte dello spazio e sembra che manchi l’aria, «anche se di notte la temperatura scende e grazie anche ai ventilatori un pò si riesce a riposare», interviene Franco Brizi, il marito di Antonella. Questa coppia, assieme a un’altra ventina di persone, ha scelto di restare a Castelsantangelo in attesa delle Sae, le Soluzioni abitative di emergenza. Sono stati sistemati in questo spiazzo dove non c’è un filo d’ombra e il sole rende tutto incandescente.

«È veramente difficile, soprattutto per gli anziani e i bambini», interviene Renato Taschini, volontario della Protezione civile e punto di riferimento per la piccola comunità che vive nell’accampamento. «È difficile - aggiunge - anche perché c’è un solo bagno e una sola doccia, pure lavarsi diventa un problema». Taschini nel ripercorrere un anno di calvario spiega anche cosa ha comportato aver rifiutato i container collettivi: «Ci avevano detto che se avessimo optato per quella soluzione si sarebbero potuti allungare i tempi delle casette e così noi decidemmo, assieme all’amministrazione comunale, di resistere prima nelle tende e poi nelle roulotte, ma è stato un errore».

Una versione che viene confermata dal sindaco Mauro Falcucci, impegnato nel portare a termine al più presto la realizzazione delle Sae. «Il primo lotto nella frazione di Gualdo lo consegneremo a fine agosto, spero che per ottobre anche le casette di Castelsantangelo saranno realizzate, di certo tutte dovranno essere pronte prima dell’inverno, se così non dovesse essere sarebbe una sconfitta di tutti», ammette Falcucci. In totale verranno realizzate 66 casette che ospiteranno circa 130 abitanti. Prima del sisma nel borgo e nelle vicine frazioni i residenti erano 277. Molti hanno già deciso di andarsene.