Ordigno bellico all’ex cava, arrivano gli artificieri

Cingoli, è stato fatto brillare in mattinata

Militari e vigili del fuoco alal cava

Militari e vigili del fuoco alal cava

Cingoli (Macerata), 19 febbraio 2018 – Un ordigno bellico è stato fatto esplodere a Cingoli. Si trovava nella cava ex Sielpa, denominata Rio Laque. Sotto il coordinamento della Prefettura, personale e mezzi dei vigili del fuoco sono intervenuti sul posto intorno alle 9 per il supporto tecnico alle operazioni di bonifica dell’ordigno esplosivo, a presunto caricamento chimico, eseguite dagli artificieri dell’esercito del Reggimento Genio ferrovieri di Castel Maggiore, in collaborazione con gli specialisti del Centro tecnico logistico interforze di Civitavecchia.

Il posto di comando avanzato dei vigili del fuoco, per il coordinamento delle operazioni tecniche, è stato posto a distanza di sicurezza. E’ stata fornita assistenza durante tutte le operazioni di bonifica. Considerata l’orografia del territorio e la difficoltà delle comunicazioni telefoniche, è risultato determinante l’impiego dell’autofurgone adibito ad Unità di crisi locale. Le operazioni si sono concluse intorno alle 12.45. Sono intervenuti sul posto sette automezzi e dodici unità dei vigili del fuoco.

L’unità di crisi - incident control point - riunitasi all’ufficio tecnico del Comune di Cingoli risultava composta dai rappresentanti delle seguenti Amministrazioni: Prefettura, Centro tecnico logistico interforze di Civitavecchia; Regione; Provincia; Comune di Cingoli; Comune di San Severino; questura; Comando provinciale carabinieri; Comando provinciale Guardia di finanza; Comando provinciale vigili del fuoco; corpo militare della Cri. 

L’unità di crisi, dopo aver verificato il rispetto delle precauzioni richieste dall’intervento e dopo la verifica dei collegamenti radio e telefonici, ha dato il via alle operazioni alle 10.30 come previsto dal piano di coordinamento predisposto nella riunione tenutasi in prefettura.  La zona di pericolo era stata individuata in un raggio di 600 metri intorno all’ordigno. I collegamenti tra la zona di pericolo e l’Unità di Crisi sono stati garantiti dal sistema di comunicazione digitale del comune di Cingoli e dall’Unità di crisi locale mobile dei vigili del fuoco. Attraverso opportune verifiche, si è appurato che l’ordigno era a caricaordinariae non chimico biologica. Si è pertanto proceduto al brillamento, svoltosi in totale sicurezza.