Emergenza neve, è nata la piccola Diletta: "Corsa in ospedale sotto la tormenta"

Il parto all’ospedale di Macerata nei giorni del maltempo, del rischio valanghe e del nuovo terremoto

Emergenza neve nel Maceratese (Ansa)

Emergenza neve nel Maceratese (Ansa)

Macerata, 23 gennaio 2017 - La piccola Diletta fa capolino da un reparto dell’ospedale di Macerata: l’ultima nata di Bolognola è venuta al mondo nei giorni della neve, del rischio valanghe e del nuovo terremoto. Alla mamma, Sonia, era scaduto il termine l’altra domenica, il 15 gennaio: ha dovuto lasciare il paese, si temeva potesse restare prigioniera del maltempo e degli oltre due metri di neve che coprivano Bolognola. Così, appena ha potuto, ha raccolto le sue cose insieme con il marito e si è messa in marcia, lunedì, verso la casa dei genitori, che vivono a Recanati.

Mercoledì per ordinanza urgente del sindaco il paese è stato evacuato per rischio slavine, allerta 4 (su una scala che arriva fino a cinque). «Il rischio era quello di restare intrappolati in paese – racconta Sonia, all’ospedale di Macerata –, stava nevicando moltissimo. Ero preoccupata, certo, ma sapevo che dovevo muovermi prima che la situazione peggiorasse. Così ci siamo messi in macchina e siamo partiti. Di lì a due giorni è stata disposta l’evacuazione del paese, per rischio valanghe».

Un viaggio verso Recanati che è sembrato infinito, quello di una giovane mamma in gravidanza, col tempo scaduto. «La situazione era davvero critica – prosegue Sonia –, per percorrere la stessa strada di sempre abbiamo impiegato oltre due ore, invece che un’ora e un quarto. Si procedeva a rilento. Non sono stati momenti semplici, in mezzo a tutta quella neve». Poi, il giorno dopo la «fuga» da Bolognola, i primi sintomi e la corsa in ospedale. «Ho sentito che era il momento – dice Sonia –, siamo andati a Macerata. Il parto è stato veloce, e alla fine è andato tutto bene. È arrivata Diletta». Circa sessanta residenti se n’erano andati col rischio slavine. Non tutti però avevano lasciato Bolognola, nonostante l’allerta e le pessime condizioni meteo. Soprattutto gli allevatori, e chi per motivi anche personali preferiva restare in paese.

«Mio suocero e mio cognato, per esempio – sottolinea Sonia – sono rimasti a Bolognola, hanno un’azienda agricola. Hanno deciso di restare nonostante l’ordinanza di evacuazione. E mio marito, anche in questi giorni, continua a fare avanti e indietro tra Macerata e la montagna. L’essenziale, però, è che alla fine tutto sia andato per il meglio».