Botte ai genitori per la droga, giovane condannato

Il 27enne chiedeva soldi, fino a quando è stato allontanato da casa

Carabinieri (foto repertorio)

Carabinieri (foto repertorio)

Macerata, 20 luglio 2017 - Accusato di avere maltrattato psicologicamente e fisicamente i genitori, per costringerli a dargli i soldi per comprare la droga, è stato condannato a due anni di reclusione un recanatese di 27 anni.  E’ una vicenda dolorosa quella finita all’esame del giudice dell’udienza preliminare Giovanni Manzoni, in tribunale a Macerata. I fatti sono accaduti fino al febbraio scorso, quando poi al ragazzo è stato imposto il divieto di avvicinarsi alla casa dei familiari. Secondo l’accusa il recanatese, che lavora in maniera saltuaria e ha problemi di tossicodipendenza, si comportava in maniera molto violenta con il padre e la madre. Continuamente chiedeva loro dei soldi per comprare gli stupefacenti, e di fronte ai loro dinieghi reagiva con minacce di morte, percosse, danni ai mobili e alle suppellettili della casa.  Comportamenti del tutto fuori controllo, che costringevano i genitori a vivere nel terrore, temendo continuamente per la propria incolumità. 

Per questo alla fine, non vedendo altre vie di uscita, i due si erano rivolti ai carabinieri chiedendo aiuto, a cominciare da una comunità che potesse farlo uscire dalla tossicodipendenza. Subito per il figlio era scattato il divieto di avvicinamento alla loro abitazione, e le indagini sui comportamenti descritti dai familiari esasperati. Al termine degli accertamenti condotti dai militari con la procura, il recanatese è stato imputato dei reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione. Ieri mattina in tribunale a Macerata per il ragazzo, difeso dagli avvocati Maurizio Ballarini e Ivan Gori dello studio Cofanelli, si è tenuto il processo con il rito abbreviato. Il pm Claudio Rastrelli ha chiesto la condanna a un anno e otto mesi di reclusione. Il giudice Manzoni invece ne ha inflitti due, e senza la sospensione condizionale della pena: se la condanna diventerà definitiva, il recanatese dovrà scontarla subito. Ora comunque i difensori aspetteranno le motivazioni della sentenza, per valutare poi come muoversi. Per il momento comunque per il ragazzo rimane in vigore la misura cautelare del divieto di avvicinarsi alla casa di famiglia, a tutela dei parenti.  I genitori non si sono costituiti parti civili in udienza, ma con l’avvocato Donato Attanasio hanno comunque sempre seguito gli sviluppi del procedimento penale, preoccupati e angosciati per le sorti del figlio.