Incidente in moto in A14, donati gli organi di Pavoni

Recanati, la mamma: "Così Andrea salverà altre vite". Oggi il funerale a San Flaviano

Recanati: il 34enne Andrea Pavoni, morto in un incidente sull'A14

Recanati: il 34enne Andrea Pavoni, morto in un incidente sull'A14

Recanati (Macerata), 20 agosto 2016 - Sarà la cattedrale di San Flaviano ad accogliere oggi pomeriggio la salma di Andrea Pavoni, il giovane recanatese morto mercoledì scorso in seguito a un incidente in moto avvenuto lungo l’A14, poco prima dello svincolo di Porto Recanati.

Il funerale è stato fissato per le 16. Per consentire ad amici e parenti di poter vedere il povero Andrea per l’ultima volta sarà allestita questa mattina la camera ardente nell’obitorio dell’ospedale Torrette di Ancona.

Intanto ieri è stata eseguita l’autopsia dal medico legale Antonio Tombolini come disposto dal sostituto procuratore Enrico Riccioni. Stando a quanto emerso dall’esame autoptico, sarebbe stato un mix di distrazione e velocità a causare la morte del giovane Andrea Pavoni che, dopo un piccolo avvallamento sulla strada, si sarebbe trovato di fronte il camion che viaggiava davanti a lui. L’esame ha fatto emergere per prima cosa la frattura di entrambi i polsi, conseguenza del gesto istintivo dei motociclisti che, di fronte a un ostacolo imprevisto, stringono forte il manubrio e poi con l’impatto le ossa si fratturano. Una sbarra metallica dietro al camion ha poi sfondato il cranio a Pavoni che aveva anche altre fratture alla schiena. I medici del 118 hanno tentato di rianimarlo, ma il cuore ha smesso di battere in ambulanza: per lui non c’è stato nulla da fare.

Gli amici di una vita si sono stretti in queste ore intorno al dolore dei suoi e su Facebook è tutto un susseguirsi di ricordi e di commozione. Pavoni si era iscritto all’Aido e la famiglia, che non sapeva nulla di questo suo gesto, ha accolto con gioia questa sua volontà espressa in vita autorizzando l’espianto degli organi.

«È questa la cosa più bella, che in parte ci consola: sapere che le sue cornee, che i sanitari hanno detto erano bellissime, saranno utili a far ritornare la vista a tre persone, mentre le valvole del suo grande e generoso cuore salveranno la vita a diversi bambini» dice la mamma Norma Stramucci stretta con i figli Ilaria e Paolo e il marito Giancarlo in un dolore straziante. Tutti lo ricordano come un ragazzo estremamente sensibile, capace di soffrire profondamente di fronte alle ingiustizie. Era un lavoratore e non è stato mai con le mani in mano, aveva sempre qualcosa da fare. Aveva grandi ambizioni, ma voleva vivere tranquillo. Forse per questo Andrea non ha disdegnato nella sua breve vita di fare mestieri, come quello di cameriere, che nulla avevano a che fare con i suoi studi era, infatti, laureato in Economia e commercio.