Volantini anonimi e minacce choc: "Puniremo i colpevoli del disastro"

Manifesti in corso Cavour, scattano le indagini della polizia

La Maceratese dopo una sconfitta

La Maceratese dopo una sconfitta

Macerata, 13 settembre 2017 - «La musica è finita» e «J’accuse»: questi i titoli dei volantini diffusi ieri in corso Cavour da un sedicente «comitato clandestino» creato per «comminare le opportune punizioni morali e fisiche» per la fine ingloriosa della Maceratese. L’intestazione è «Potere biancorosso», la firma di uno dei volantini è The Black Angel, l’impressione generale è pessima, per la violenza, per lo squallido sistema di usare l’anonimato, per l’evidente volontà di richiamarsi a gruppi pericolosi attivi in passato e non ricordati con affetto su un tema come le sorti di un club calcistico. Ma sarà la polizia a scoprire chi possa esserci dietro questo spiacevole tentativo di intimidazione. Il primo accusato dagli anonimi è il commercialista Alessandro Chiaraluce. «Dopo che per mesi si è eretto a salvatore della Maceratese senza avere nessun ruolo o carica o un mandato, dicendosi amante della Maceratese, getta la spugna». Colpa del commercialista sarebbe quella di aver coinvolto gli «Amici della Rata», ritenuti troppo vicini alla ex presidentessa Tardella dal comitato anonimo. «È ora che la procura, la Finanza e la procura federale indaghino a fondo su tutti gli attori che si sono alternati al capezzale della società, spolpandola e smembrandola di ogni suo avere, morale e materiale. Sarebbe delittuoso che nessuno paghi per i tanti reati commessi», dicono loro.

«Questo comitato clandestino ha comunque deciso di processare tutte le persone che saranno ritenute più o meno colpevoli della vergognosa fine che hanno fatto fare alla Maceratese. Saranno pubblicati nuovi comunicati con accuse e reati specifici. Il comitato clandestino, a sua volta, provvederà a comminare le opportune punizioni morali e fisiche. Saranno analizzati i comportamenti di tutti, nessuno escluso, le varie proprietà, i vari prestanome nullatenenti che si sono fatti intestare le quote, direttori sportivi, dirigenti, tecnici, collaboratori tesserati e non, avvocati, giornalisti eccetera. Credevate di passarla liscia dopo il lerciume messo in atto? Vi attenderanno ore di angoscia, perché la punizione arriverà quando meno ve lo aspettereste, ma un giorno arriverà». Il secondo volantino elenca una serie di reati che sarebbero stati commessi, come falso in bilancio, truffa e appropriazione indebita. Si ricordano i mancati pagamenti ai giocatori e ai collaboratori, i pagamenti fatti dai genitori per i ragazzi, un Rolex con cui sarebbe stato omaggiato Tavecchio e varie altre accuse più o meno generiche sul mancato monitoraggio di quello avvenuto in casa della Rata.