La manifestazione sotto la pioggia, Macerata è libera

Sindaci da tutte le Marche e 30 sigle sfilano alla manifestazione del Comune contro la violenza, il razzismo e il fascismo

L'arrivo dei manifestanti al Monumento dei Caduti (foto Calavita)

L'arrivo dei manifestanti al Monumento dei Caduti (foto Calavita)

Macerata, 18 febbraio 2018 - La città sfila per la vita, per la persona, per la libertà: «Macerata è libera», questo lo slogan della manifestazione che si è svolta stamattina, organizzata dal Comune, a cui hanno partecipato circa 20 sindaci delle Marche e a cui hanno aderito 30 sigle.

LEGGI ANCHE: Pamela e il mistero del tassista

Il corteo ha camminato sotto la pioggia, avvolto dalla nebbia, in silenzio e senza bandiere: solo, per qualche minuto, è stato intonato «Bella Ciao». La manifestazione infatti si rifà alle parole, alle emozioni e a quei valori del 1944, quando Macerata fu liberata dai partigiani.

CORTEO_29000102_130503

LEGGI ANCHE: Ecco come funziona la rete dello spaccio in città Un corteo che vuole dare un segnale forte, di condanna di ogni forma di violenza, un corteo «per Pamela, e per Jennifer, Gideon, Omar, Wilson, Mohamed, Festus», li ricorda tutti il sindaco Romano Carancini in piazza della Libertà, da dove poi la manifestazione si è mossa attraversando le vie del centro fino a raggiungere il Monumento dei Caduti, un luogo simbolico anche perché è il posto dove, due settimane fa, è stato bloccato Luca Traini, autore del raid xenofobo che ha ferito i sei africani. Decisa la condanna del sindaco anche della «violenza che troviamo nelle piazze virtuali, c'è addirittura chi giustifica quello che è accaduto. Con la rete di associazioni che si è stretta attorno al Comune, partiamo oggi per un percorso contro ogni fascismo, razzismo e violenza, che sia un lavoro quotidiano nei teatri, nelle scuole, università, biblioteche, nelle nostre famiglie e ogni comunità in cui ci troviamo».

MANIFESTAZIONEMACERATA_28804411_150737
MANIFESTAZIONEMACERATA_28804411_150737

All'arrivo del corteo al Monumento dei Caduti, sono stati letti i 12 articoli fondamentali della Costituzione: il primo è stato letto da Lucian, lavoratore nei cantieri del terremoto dove si costruiscono le casette che, infortunato alla gamba, per primo aveva denunciato alla Cgil il sistema di caporalato e sfruttamento dei lavoratori. Poi tutti insieme hanno cantato l'Inno d'Italia.

Ecco il percorso della manifestazione 

Unanime la condanna dell'omicidio di Pamela da parte dei connazionali, presenti al corteo: ci sono Daniel Amanze, presidente dell'Acsim, e Nsima Anderson Udo Umoren, secondo vicepresidente del Nunai (National Union of nigerian association in Italy), che sottolinea «In questo Paese non c'è spazio per i delinquenti, ogni nigeriano sul territorio nazionale deve rispettare le leggi dello Stato, siamo qui a condannare l'omicidio di Pamela e a portare le condoglianze alla sua famiglia».