Morsi al controllore. “Lui mi ha messo le mani in faccia”

Il processo, la nigeriana si difende

Macerata, Rose Magdaliene Louk

Macerata, Rose Magdaliene Louk

Macerata, 5 novembre 2014 - “Non volevo aggredirlo, è stato lui che mi ha spinto mettendomi una mano in faccia. Io sono caduta, e dopo mi sono accorta di avergli spezzato un dito”. Rose Magdaliene Louk si è difesa dall’accusa di aver staccato a morsi un dito a un controllore dell’Apm. La donna, nigeriana, è sotto processo per quanto avvenne a bordo del bus della linea 3 lo scorso primo aprile, a rampa Zara.

Salita a bordo senza biglietto, iniziò a litigare con il controllore, Vitangelo Corvatta, fino a quando lui non si trovò con una falange tranciata da un morso. Ieri la donna, sentita con un interprete che le ha permesso di esprimersi in inglese, ha negato di aver azzannato il controllore. Ha detto che il controllore le aveva contestato il fatto che lei fosse senza biglietto, ma quando si era alzata per andarlo a fare, lui l’avrebbe aggredita: “Lo so come fate voi nigeriane, non pagate mai”, e così dicendo l’avrebbe spinta verso l’uscita.

Per costringerla a scendere, le avrebbe messo una mano sulla faccia, un dito le sarebbe finito in bocca, poi sarebbero caduti e solo quando si era ripresa lei aveva capito di averlo morso. L’avvocato Federico Valori ha poi chiamato a deporre la psicologa Flavia Spezzafune, che ha parlato delle difficoltà della donna, soprattutto da quando la figlia le è stata tolta; una deposizione che ha portato alle lacrime l’imputata. Il processo è stato poi rinviato a gennaio per la sentenza.