Ciclismo in lutto: morto Andrea Bartali, figlio del grande Gino

Aveva 75 anni e viveva a Montefano, al papà aveva dedicato un libro e anni di ricerche

Andrea Bartali, primogenito di Gino Bartali

Andrea Bartali, primogenito di Gino Bartali

Macerata, 23 giugno 2017 – Questa mattina all’ospedale di Macerata si è spento Andrea Bartali, da anni residente a Montefano.

Aveva 75 anni, lo ha stroncato un male incurabile. Figlio del campionissimo Gino Bartali, aveva legato la sua vita alle Marche, dove risiedono le due figlie Gioia (a Montegranaro) e Stella (a Montefano).

Le esequie si terranno domani alle ore 10.30 a Montefano, nella chiesa di San Donato. Persona buona, mite, amata da tutti e non solo nel mondo del ciclismo. Grazie alle sue ricerche, nel 2010 venne a galla la vicenda che, negli anni Quaranta, vide protagonista Gino Bartali impegnato nel salvare la vita a centinaia di ebrei.

Ginettaccio usava uno stratagemma molto pericoloso, ma che si rivelò efficace: effettuava i suoi allenamenti in bicicletta da Firenze ad Assisi, nessuno (neppure i nazisti) osava fermare il campione. Ma Bartali ad Assisi si recava per procurare, in una tipografia clandestina, documenti falsi che poi, una volta rientrato a Firenze, consegnava, tramite la curia, agli ebrei italiani in attesa di nuove identità per sfuggire ai rastrellamenti.

Così Gino Bartalì riuscì a salvare la vita a centinaia di ebrei.

Dopo tre anni passati da Andrea Bartali a raccogliere documenti e testimonianze, nel settembre 2013 Gino Bartali (deceduto 17 anni fa) fu proclamato Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem.

Così, tutto il mondo conobbe la sua straordinaria vicenda del Giusto e oggi il nome di Gino Bartali figura nel Memoriale di Gerusalemme.

Nel libro «Gino Bartali, mio papà», Andrea Bartali racconta l’amore di un figlio verso una leggenda che per lui era soprattutto un papà adorabile, sempre attento alla famiglia e uomo di grande fede.

Andrea Bartali se ne è andato in punta di piedi, così come amava trascorrere le sue giornate. Un sorriso sincero, un cuore grande grande. I familiari piangono un padre e un nonno straordinario; gli amici perdono un punto di riferimento di una persona speciale, che ti faceva amare la vita.