Omicidio Sarchiè, confermato l'ergastolo a Giuseppe Farina. Vent'anni al figlio Salvatore

Pena ridotta per il giovane al quale è stata tolta l'aggravante della premeditazione e state concesse le attenuanti generiche. Così ha deciso la Corte d'assise d'appello

Giuseppe e Salvatore Farina (foto Calavita)

Giuseppe e Salvatore Farina (foto Calavita)

Macerata, 29 marzo 2017 – Ergastolo confermato per Giuseppe Farina, 43anni, pena ridotta per il figlio Salvatore, 23, che dovrà scontare vent'anni e non più il carcere a vita (al giovane è stata tolta l'aggravante della premeditazione e sono state concesse le attenuanti generiche). Così ha deciso la corte d’assise d’appello di Ancona oggi pomeriggio, per i due imputati dell’omicidio del commerciante di pesce sambenedettese Pietro Sarchiè, 61 anni, ucciso a colpi di pistola il 18 giugno 2014.

Padre e figlio, originari di Catania, in primo grado erano stati condannati dalla Corte d'Assise di Macerata all'ergastolo. Il corpo di Sarchiè fu dato alle fiamme e ritrovato in un terreno nelle campagne maceratesi, tra San Severino e Castelraimondo, il 5 luglio, nascosto sotto un materasso. Secondo l'accusa, l'omicidio sarebbe maturato in un contesto di rivalità nel lavoro con i Farina che volevano subentrare a Sarchiè nella vendita di pesce in zona.