Delitto di Pamela Mastropietro, l'ipotesi. "Voleva scioglierla nell'acido"

Innocent Oseghale continua a tacere, ma emergono nuovi agghiaccianti particolari dalle indagini

Innocent Oseghale ha fatto scena muta in tribunale

Innocent Oseghale ha fatto scena muta in tribunale

Macerata, 4 febbraio 2018 - Non ha voluto rispondere alle domande del giudice  Innocent Oseghale, il 29enne nigeriano accusato di avere ucciso e infierito sulla 18enne romana Pamela Mastropietro. E sul delitto emergono particolari sempre più inquietanti. Ieri mattina, il nigeriano è comparso in tribunale, per l’udienza di convalida del fermo, con l’avvocato Monia Fabiani. Il giudice per le indagini preliminari, Giovanni Manzoni, gli ha chiesto conto dei suoi precedenti, lo ha informato delle testimonianze e degli elementi contro di lui, e poi ha provato a chiedergli chiarimenti su quanto sarebbe avvenuto. Ma l’uomo ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere, lasciando ancora nel mistero quelle ore di buio che iniziano nella tarda mattinata di martedì. Dopo un’ora di camera di consiglio, il giudice ha convalidato il fermo e disposto che Oseghale resti in carcere, a Montacuto.

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Le indagini sul delitto atroce e indescrivibile sono ancora in corso. I carabinieri, diretti dal colonnello Michele Roberti, stanno ricostruendo tutti i movimenti di Oseghale di quel giorno e i particolari che vengono fuori sono sempre più sconvolgenti. Ad esempio, è emerso che il nigeriano è andato in un supermercato della città chiedendo di potere acquistare dell’acido. Dal personale del negozio sarebbe stato accompagnato nella zona dove sono custoditi quel tipo di prodotti particolari, ma una volta lì l’uomo avrebbe preso la candeggina, due taniche da cinque litri.

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Probabilmente si sarebbe trattato di un errore: sembrerebbe che l’intenzione fosse quella di usare l’acido su di lei. Su questo e su altro, però, le indagini sono ancora aperte, perché la storia è tutt’altro che chiarita sotto diversi profili. Non si conosce ancora la causa della morte della ragazza, che su un braccio ha i segni di un’iniezione recente, e non si sa cosa abbia portato il 29enne a infierire in maniera disumana sul corpo, mutilandolo e tagliandolo in più parti, prima di mettere ogni pezzo in due trolley, uno della ragazza e l’altro suo, e abbandonare tutto in campagna.

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È stato invece rintracciato l’uomo che ha dato un passaggio a Pamela, in fuga dalla Pars, lunedì sera. Un moglianese, ex barista a Corridonia, l’avrebbe vista a Villa San Filippo e l’avrebbe portata fino alla stazione di Macerata. I carabinieri lo hanno scoperto grazie ai sistemi di videosorveglianza, lo hanno rintracciato e anche sentito, e la sua abitazione è stata perquisita senza che però fosse trovato niente di utile per le indagini.