Giallo Pamela Mastropietro, Oseghale: "Era in overdose, sono scappato". Un altro indagato

Fermo convalidato solo per occultamento e vilipendio di cadavere. Manca ancora la prova dell'omicidio. Spunta un altro pusher

L'arresto di Innocent Oseghale (Foto Calavita)

L'arresto di Innocent Oseghale (Foto Calavita)

Macerata, 6 febbraio 2018 - Colpo di scena, il gip esclude l'omicidio dalla convalida dell'arresto di Oseghale. Sono dunque occultamento e vilipendio di cadavere le sole accuse con cui il gip di Macerata Giovanni Maria Manzoni ha convalidato il fermo del nigeriano 29enne nell'inchiesta sulla morte di Pamela Mastropietro. Il giudice ha ritenuto non vi fosse fosse prova certa per sostenere l'addebito di omicidio per il quale Oseghale resta comunque indagato. Un altro pusher nigeriano è invece indagato per la cessione di eroina alla 18enne il cui cadavere smembrato è stato trovato in due trolley.

"Pamela ha avuto una crisi da overdose e io sono scappato". Avrebbe riferito Oseghale ai magistrati riferendosi alla 18enne romana trovata morta, fatta a pezzi, il corpo chiuso in due trolley. Il nigeriano non ha ammesso nulla: né l'omicidio, né il vilipendio e occultamento di cadavere e nemmeno lo smembramento del corpo. Le condizioni della salma non hanno permesso sinora di accertare le cause del decesso. Per sapere com'è morta Pamela si dovranno attendere i responsi degli esami tossicologici che il perito Rino Froldi sta svolgendo nell'ambito degli accertamenti autoptici del medico legale Antonio Tombolini. I carabinieri del Ris sono tornati più volte nell'appartamento di Oseghale per sequestrare vari oggetti tra cui i vestiti della ragazza sporchi di sangue, coltelli e una mannaia. 

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«Non voglio dire niente, è una cosa orrenda». Non parla il moglianese che, lunedì scorso, ha dato un passaggio a Pamela Mastropietro in fuga dalla Pars. L’uomo è stato tra gli ultimi a vederla viva, e ha già raccontato ai carabinieri tutto quello che sapeva di una storia di cui continuano a venir fuori particolari raccapriccianti e misteriosi.

Lunedì pomeriggio l’uomo ha incontrato Pamela vicino alla fermata dei pullman a Corridonia. Lei cercava un passaggio. Lui le ha dato 50 euro e, dopo essersi fermati insieme nella casa della sua famiglia in paese, l’ha accompagnata alla stazione ferroviaria di Piediripa; lei gli aveva detto di aver bisogno di soldi per tornare a Roma. Quindi l’ha persa di vista. Ancora non si sa dove la ragazza abbia trascorso la notte. La mattina dopo comunque era alla stazione di Macerata. Raggiunge i giardini Diaz, incontra Innocent Oseghale e gli chiede di acquistare un po’ di eroina. Lui non ne ha, ma l’aiuta a trovare chi può vendergliela. I due sarebbero arrivati nella zona dello stadio, e lì per trenta euro lei avrebbe comprato una dose. Il nigeriano che gliela ha venduta è stato già individuato e indagato per spaccio dai carabinieri. Poi lei e Oseghale sono andati in via Spalato, lei ha comprato una siringa in farmacia e poi sono andati a casa di lui, non lontano da lì. 

 

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E a questo punto inizia l’orrore, i cui contorni sono ancora oscuri. Il medico legale Antonio Tombolini a breve dovrebbe depositare le conclusioni sulla causa della morte della giovane romana: al momento restano in piedi le ipotesi dell’overdose e dell’omicidio. Il procuratore Giovanni Giorgio, che coordina le indagini con il sostituto Stefania Ciccioli, ha incaricato il tossicologo Rino Froldi per chiarire le circostanze. Ancora non si sa se la giovane sia stata violentata, le condizioni del cadavere – trattato con la candeggina – non consentono di accertare se ci siano lesioni; ci vorranno le analisi sul materiale biologico per far luce su questo aspetto. Resta ancora un mistero il motivo per cui il corpo sia stato straziato e perché, tra i resti della ragazza, manchino una parte dei genitali e il collo. Ieri altro sopralluogo degli investigatori nell’abitazione di via Spalato. Il nigeriano continua a negare tutto. Domenica ha chiesto di essere sentito in carcere, ma a quanto sembra avrebbe detto ben poco. Dice di aver incontrato Pamela, ma di non sapere nulla della sua morte. Eppure è stato lui, martedì sera, a chiamare un tassista abusivo camerunense e a farsi accompagnare a Casette Verdini per abbandonare i due trolley, uno era della romana, l’altro ancora non si sa.

FIACCOLATA - Fiaccolata questa sera a Macerata per Pamela Mastropietro. L'iniziativa è organizzata dall'associazione 'L'esistenza ora', che assiste le persone vittime di violenze. Ci saranno anche la madre e lo zio della ragazza, Alessandra Verni e Marco Valerio Verni. La partenza è prevista alle 20:30 dai giardini Diaz, luogo di ritrovo di spacciatori in città, la fiaccolata arriverà poi fino a piazza Cesare Battisti.