Giallo di Pamela Mastropietro, restano i dubbi dopo l'autopsia

Ci vorranno le analisi istologiche per capire come è morta la 18enne romana. Oseghale resta in carcere, il secondo indagato avrebbe ceduto una "modestissima" dose di eroina alla ragazza

Pamela Mastropietro, morta a 18 anni

Pamela Mastropietro, morta a 18 anni

Macerata, 8 febbraio 2018 - Niente sangueurine nel corpo di Pamela Mastropietro. E' questo che rende estremamente difficile provare a risalire alla causa della morte della diciottenne romana, il cui cadavere smembrato è stato rinvenuto in due valigie a Pollenza. Questa mattina il pool della medicina legale dell'università di Macerata, dalle 9 alle 13, ha esaminato i resti della diciottenne romana all'obitorio, su incarico del procuratore capo Giovanni Giorgio.

Ci vorranno dunque le analisi istologiche, che si faranno dalla prossima settimana, per provare a rispondere alle numerose domande su cosa possa essere successo martedì scorso, nell'appartamento di via Spalato.

Intanto, resta in carcere Innocent Oseghale, il nigeriano accusato di omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere. Il suo difensore per ora non ha depositato ricorsi o istanze di scarcerazione, e la misura cautelare applicata dal giudice rimarrà in piedi per sei mesi, a meno che il quadro probatorio non si modifichi. In quel lasso di tempo, la procura conta di aver già definito la fase delle indagini.

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L'EROINA -  Una 'modestissima' quantità di eroina ceduta a Pamela. Sarebbe 'acquisito', secondo fonti giudiziarie, questo addebito mosso dalla Procura maceratese a Desmond Lucky, nigeriano, accusato di concorso in omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere con Oseghale, ma anche di aver ceduto la dose forse fatale a Pamela che non faceva uso di droga da quattro mesi. 

La piccola quantità di droga ceduta, hanno spiegato fonti giudiziarie, non consente l'emissione di un provvedimento di custodia cautelare. Mentre l'eventuale accusa di morte in conseguenza di altro reato non sarebbe contestabile in questo caso perché non vi sono elementi per ritenere che il nigeriano fosse a conoscenza di circostanze per cui la vita di Pamela potesse essere messa a rischio dall'assunzione di una piccola dose di eroina e dunque la morte della ragazza fosse in qualche modo prevedibile. Lucky ha finora negato tutti gli addebiti anche quello di spaccio.

LE INDAGINI - I carabinieri stanno conducendo una indagine serrata, con interrogatori, accertamenti, analisi dei cellulari sequestrati agli indagati, per rimettere a posto tutti i tasselli del puzzle.

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