Macerata, Paola Giorgi da assessore a comparsa in tv

L’ex dipietrista su Rai Due nella trasmissione 'Ci vediamo in tribunale': "Non mi ricandido, meglio recitare"

Paola Giorgi nei panni di una mamma per la trasmissione «Ci vediamo in tribunale»

Paola Giorgi nei panni di una mamma per la trasmissione «Ci vediamo in tribunale»

Macerata, 19 ottobre 2017 - Una comparsata in tv nei panni di Marta, una mamma preoccupata perché la figlia ha deciso di intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo. A tornare in televisione, dopo le parentesi di diversi anni fa nelle fiction ‘Carabinieri’ e ‘Piper’, è l’ex assessore regionale Paola Giorgi che lunedì ha vestito i panni da attrice e interpretato il ruolo di una mamma nel programma pomeridiano di Rai Due ‘Ci vediamo in tribunale’. Candidata anche alle regionali 2015 a sostegno della candidatura di Gian Mario Spacca, dopo la sconfitta la matelicese Giorgi ha deciso di tagliare con la politica e tornare alla sua prima passione: la recitazione.

«Il teatro è sempre stata la mia vita e nel 2015 ho deciso di tornare a seguirlo a tempo pieno – spiega l’ex assessore, esponente di punta nelle Marche dell’Italia dei valori di Antonio Di Pietro – e, oltre a spettacoli con la mia compagnia, adesso mi sono trasferita a Roma dove mi occupo delle relazioni esterne del teatro Sala Umberto e del teatro Brancaccio, sotto la direzione artistica di Alessandro Longobardi. E proprio mentre ero Roma mi hanno chiesto di fare un provino per la trasmissione di Rai Due».

Una parentesi, come racconta la Giorgi, che si è già chiusa perché nel suo futuro non c’è la televisione. «Il format è stato carino, ma voglio dedicarmi al teatro – racconta –. Il 18 novembre, ad esempio, sarò a Fermo con lo spettacolo ‘Stampe dal cielo’ e voglio continuare a lavorare con i teatri di Roma». La carriera politica, quindi, è definitivamente alle spalle? «Subito dopo la sconfitta del 2015, esperienza che non ho mai rinnegato e in cui ho sempre creduto, la mia reazione fu ‘Mai più nella vita’ – spiega Giorgi –, poi quando ci si ragiona a freddo ci si rende conto che se si è fatto politica seriamente è impossibile uscirne del tutto. In questi anni ho ricevuto diverse richieste, forse qualcuna l’accetterò ma non in prima persona, perché non ho alcuna intenzione di ricandidarmi, ma per portare avanti delle buone idee».

Un altro progetto su cui l’ex assessore è impegnata è quello sull’anoressia, malattia di cui lei stessa soffrì oltre 25 anni fa. «Quando successe a me mi aiutò molto parlarne pubblicamente – conclude – e sono sempre convinta che non vada abbassata la guardia. Per questo sono in contatto con il presidente Ceriscioli, affinché venga portato avanti il discorso che avevamo avviato nella precedente giunta. Nel 2015 avevamo lasciato un’organizzazione di tutti i livelli sanitari per andare a dare risposte su questa tematica. Ci sono punti di riferimento a livello provinciale, ma mancano le strutture residenziali. Su questo problema – conclude – c’è una grande mobilità passiva, con costi elevatissimi per le famiglie. Invece noi alle famiglie dobbiamo garantire risposte diverse».