Recanati, in mille alla fiaccolata per mantenere il pronto soccorso

Corteo silenzioso. Fischi e insulti: Fiordomo non riesce a parlare

La fiaccolata (foto Calavita)

La fiaccolata (foto Calavita)

Recanati (Macerata), 26 ottobre 2016 - Erano più di mille le persone che silenziosamente ieri sera, con una fiaccola accesa in mano, si sono prima raccolte nel piazzale antistante l’ospedale e poi sfilato lungo le strette vie del centro storico di Recanati per gridare forte la loro preoccupazione per la chiusura entro l’anno del punto di primo intervento del Santa Lucia, quell’ospedale che i più anziani ricordavano è stato costruito grazie al lascito dei loro benefattori.

Hanno marciato bambini e anziani, uomini e donne, volti noti della politica locale come l’assessore Nino Taddei e alcuni consiglieri di minoranza (Ortolani, dei Cinque 5 stelle, Paoletti della lista civica Per una Recanati migliore), e di quella provinciale ad iniziare dai sindaci di Potenza Picena, Francesco Acquaroli, e quello di Cingoli, Filippo Saltamartini. Mescolati tra la folla anche il parroco di Villa Teresa, don Rino Ramaccioni. Presenti anche alcuni rappresentanti di diversi comitati di altri Comuni che con Recanati condividono il triste destino di dire addio ai loro vecchi punti di emergenza.

In testa al lungo serpentone di persone, striscioni tenuti in alto da alcuni giovani e con loro anche Vanni Leopardi, che sin dall’inizio ha aderito con entusiasmo al comitato. Hanno marciato in silenzio raggiungendo in pochi minuti la piazza dove ad attenderli c’erano i rappresentanti dell’amministrazione comunale, dal sindaco Fiordomo agli assessori che hanno preferito non essere fra la folla dei partecipanti al corteo. Atteggiamento che è stato notato dalla folla tanto che quando il sindaco ha tentato di prendere la parola si sono levati urla, insulti e bordate di fischi che l’hanno più volte interrotto, sommergendo i suoi tentativi di spiegare che il primo cittadino per la sanità ha le mani legate prima dalla Regione e poi dal governo. Vicino a lui anche il sindaco di Loreto, Paolo Niccoletti.

Momenti di tensione si sono registrati quando dalla folla si è staccato un vecchio dipendente dell’ospedale che ha incominciato a inveire contro i due sindaci e a chiedere fatti e non chiacchiere. Inutile in quel clima continuare. Ora la parola passa alle istituzioni: per sabato è stata convocata sul tema un’apposita seduta di Consiglio. Valentino Morotti, portavoce del comitato recanatese pro ospedale, ha letto la proposta di risoluzione che dovrebbe essere votata all’unanimità dal Consiglio senza tanti distinguo o furbizie. La città si schieri per un no netto contro la chiusura di quello che la gente chiama ancora pronto soccorso.