I senzatetto del Fontescodella in Comune: «Basta notti in tenda, dateci un tetto»

I migranti bussano ai servizi sociali

L’incontro in Comune (foto Calavita)

L’incontro in Comune (foto Calavita)

Macerata, 12 dicembre 2017 - Una decina di richiedenti asilo, usciti dai programmi di accoglienza, si sono presentati ieri mattina in Comune per essere ascoltati. Erano spaesati e anche un po’ spaventati dal fatto di non sapere bene cosa fare, ma tutti determinati nel chiedere un aiuto perché, raccontano, «non possiamo più vivere così». Si tratta dei ragazzi che adesso vivono nelle tende installate sotto via Domenico Rossi, in una porzione del parco di Fontescodella, e che durante l’estate spesso hanno stazionato ai giardini Diaz o al forte Macallè.

Zone sotto il continuo controllo di polizia e carabinieri, perché a volte tra i cespugli e le tende sono spuntate fuori anche diverse dosi di hashish e marijuana. I ragazzi sono accampati in soluzioni di fortuna e dormono persino in quattro in una tenda. Per i bisogni fisiologici si appoggiano ai bagni pubblici dei giardini Diaz, non lontano dal parco. Adesso, però, con l’arrivo dell’inverno la situazione si sta facendo sempre più difficile (le notti al gelo stanno mettendo a dura prova la resistenza dei giovani africani) e i ragazzi si sono rivolti al Comune per chiedere di essere aiutati. Accolti da una responsabile dei Servizi sociali, che poi ha contattato anche gli assessori coinvolti Marika Marcolini (Servizi sociali) e Mario Iesari (Sicurezza), i ragazzi hanno raccontato le loro storie e chiesto per prima cosa un’abitazione o una struttura in cui poter essere accolti. Ma la soluzione non è proprio dietro l’angolo, perché i ragazzi sono usciti da programmi di accoglienza che non sono gestiti dal Comune e, per questo, l’amministrazione dovrà avviare un tavolo di concertazione con la prefettura in cui valutare ogni singolo caso. «Sicuramente quello della casa è il problema più urgente – fanno sapere dall’amministrazione –, ma ogni ragazzo ha una storia diversa che va analizzata singolarmente. Per questo stiamo lavorando per cercare una soluzione insieme alla prefettura e alle associazioni coinvolte. E come primo passo cercheremo di capire se ci possano essere delle soluzioni di aiuto nell’immediato per evitare che i ragazzi continuino a dormire al freddo. Crediamo, infatti, che un’attenzione al problema vada data, ma attraverso un maggiore coordinamento tra i soggetti che sono coinvolti nell’accoglienza».

Ora l’impegno dell’amministrazione, che quindi chiederà il supporto della prefettura, è quello di convocare uno ad uno tutti i ragazzi coinvolti per capire quale sia la storia e il percorso di ciascuno, da dove arrivano, da che programma sono usciti, se tutti possono continuare a rimanere in città o se tra di loro ci sia qualcuno che abbia perso i diritti di accoglienza e non possa rimanere sul territorio. Solo dopo si passerà a valutare delle soluzioni tampone, ma intanto i ragazzi sono tornati a dormire sotto le tende al Fontescodella, come fanno ormai da settimane.