Macerata, 16 febbraio 2017 - «Le modifiche apportate dal governo sono vergognose». Così Romilda Bartolini, mamma del 34enne Mauro Vincenzetti, disabile al 100%, in merito al decreto ministeriale del 26 settembre (e alla delibera di giunta regionale del 19 dicembre) che cambia completamente i requisiti d’accesso ai contributi per i disabili gravi, andando ad aumentare invece quelli per i gravissimi». «Mio figlio è disabile dal 2001 a causa di un’emorragia cerebrale spontanea – spiega Bartolini – che lo ha costretto a una sedia a rotelle e a dover dipendere in tutto e per tutto da me e mio marito. In questi anni abbiamo avuto la possibilità di accedere all’assistenza domiciliare indiretta che ci consentiva di sopravvivere, viste tutte le necessità che occorrono a Mauro».
Una situazione molto critica da gestire. «Abbiamo dovuto cambiare abitazione – prosegue Bartolini – e accollarci un mutuo sostanzioso per poter abbattere le barriere architettoniche che non avrebbero permesso a mio figlio di uscire di casa, se non con enormi difficoltà. E questa è solo una della tante necessità che abbiamo dovuto affrontare. E adesso ci vediamo esclusi solo perché, con i nuovi criteri, non abbiamo più diritto al contributo: Mauro riesce a muovere la mano sinistra (tra l’altro era destro), ed ecco che non abbiamo più i requisiti».
La famiglia di Vincenzetti percepiva 8.000 euro all’anno, divisi in due rate. «Con quei soldi, almeno riuscivamo a pagare l’assistenza domiciliare, senza la quale mio figlio non può vivere, e adesso non so come faremo – incalza Bartolini –. Da anni subiamo sempre delle ristrettezze come la diminuzione di fisioterapie. Ci hanno tolto i trasporti in autoambulanza attrezzata per poter recarsi alle poche sedute di fisioterapia rimaste. Che l’Italia purtroppo, sempre per colpa di chi ci governa, è ridotta al lastrico è noto a tutti. Ma togliere ancora alle persone più disagiate è vergognoso. Mentre chi ha tutti i privilegi se li tiene ben stretti. Allora – dice, disperata – vorrei che solo per un mese chi ha prodotto questo stupendo decreto viva nella stessa situazione di mio figlio e di tantissimi altri come lui, con un assegno di 800 euro (pensione invalidità e accompagnamento). Poi torni alla sua solita vita ma con la consapevolezza e un cuore veramente aperto ai problemi reali. Dobbiamo combattere questa battaglia contro l’ennesima vergogna italiana».