Terremoto, chiuso il centro di Castelsantangelo

Il sindaco Falcucci: "Situazione drammatica, ci hanno abbandonato" SPECIALE: FOTO E VIDEO - IL CONTO CORRENTE PER AIUTARE LE VITTIME

Il campo allestito a Castelsantangelo sul Nera  (foto Calavita)

Il campo allestito a Castelsantangelo sul Nera (foto Calavita)

Macerata, 1 settembre 2016 - La terra trema ancora sui Sibillini. Non accenna a fermarsi lo sciame sismico nel centro Italia, a una settimana dalla scossa che mercoledì 24 agosto ha risvegliato tre regioni sotto le macerie. La terra ha tremato ancora, più forte, alle 13.26 di ieri, per una scossa di magnitudo 3.8 registrata dall’Ingv a una profondità di 11 chilometri. Poi di nuovo, alle 13.52, con una magnitudo di 3,5. In entrambi i casi l’epicentro è stato registrato a un passo da Castelsantangelo sul Nera, il Comune del Maceratese più colpito e già gravemente danneggiato. La situazione sul versante marchigiano del sisma continua ad aggravarsi di giorno in giorno.

Le scosse, cosiddette di assestamento, non fanno altro che gravare sulla situazione che appariva già allarmante fin dalle prime luci dell’alba di mercoledì scorso e sulle condizioni degli edifici pubblici e privati, che continuano di ora in ora ad essere dichiarati inagibili. Del resto proseguono a rilento i sopralluoghi nei centri più danneggiati, perché i soli tecnici comunali a disposizione degli enti, coadiuvati da un paio di giorni da qualche rinforzo, non riescono a evadere l’ingente mole di richieste di verifiche pervenute dai cittadini. La situazione, insomma, è drammatica.

A lanciare l’allarme è proprio il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, da subito in prima linea come gli colleghi amministratori per cercare di fare quadrare il più possibile i conti presentati dal terremoto. "Siamo disperati – ha affermato con forza – ora ci dicano di che morte dobbiamo morire. Siamo uno dei Comuni epicentro del sisma, ma a quanto pare non interessa a nessuno. Renzi l’altro giorno era a Norcia, a un passo da noi, ma da queste parti non si è visto nessun rappresentante del governo. Peggio è per la nostra Regione. Da mercoledì non ho ancora ricevuto alcuna chiamata o comunicazione dal governatore Luca Ceriscioli, solo la visita dell’assessore Sciapichetti, che ci è vicino, ma non basta. Siamo completamente abbandonati".

Il sindaco Falcucci chiede spiegazioni. Lo fa proprio mentre i vigili del fuoco stanno chiudendo ogni accesso al centro storico di Castelsantangelo sul Nera, con le scosse che fanno da sottofondo. "È ora che qualcuno si prenda le proprie responsabilità – continua il primo cittadino – e ci spieghi perché e se è vero, come ci risulta, che in un primo momento i nostri Comuni maceratesi non erano stati inseriti nella lista del governo prima per lo stato di emergenza e poi per il differimento dei tributi per una dimenticanza a livello regionale. Adesso, invece, pare che la regione abbia inviato alla Presidenza del Consiglio un elenco di sessanta Comuni marchigiani terremotati. Il terremoto non ha i confini fisici delle province, ma ha quelli geografici dei danni e del sisma. Abbiamo diritto e abbiamo bisogno dell’esenzione dai tributi, perché il paese è distrutto. Vogliamo risposte al più presto. E io sono disperato e sono amareggiato, ma stiamo facendo tutto il possibile per arginare questa emergenza".