Terremoto e neve, allevatori isolati coi bambini: "Aiutateci"

Decine di animali sono già morti per il freddo, bisogna fare presto

Una pecora uccisa dal freddo

Una pecora uccisa dal freddo

Macerata, 19 gennaio 2017 - «Siamo completamente isolati, e i nostri animali sono morti o stanno morendo. Chi può venga ad aiutarci a liberare la strada dalla neve». È l’appello disperato di Laura Lai, titolare di un’azienda terremotata a Gualdo. Gli allevatori lanciano l’allarme dopo il crollo di alcune stalle, dovuto alla neve che si è accumulata sui tetti e alle forti scosse di ieri mattina. All’azienda Castello di Beccerica è venuta giù una stalla, ieri mattina. «Lì sotto ci sono 70 mucche, tra piccole e grandi – dice il titolare Enrico Beccerica –, ho lavorato prima da solo per cercare di salvare quelle rimaste sotto, altre sono morte sicuramente. Fino alle 16 non si è visto nessuno. Poi sono arrivate due squadre dei vigili del fuoco. Ma questa strage, forse, si poteva evitare».

Beccerica aveva presentato richiesta per i moduli: «Non so perché, non sono mai arrivate. Abbiamo anche fatto un incontro con la Regione, ma niente da fare». In casa sono senza elettricità, i telefoni cellulari vanno a ricaricarli al generatore nella stalla degli ovini. Anche la famiglia Lai è nelle stesse drammatiche condizioni, senza elettricità e quindi senza riscaldamento. E in casa ci sono sei bambini, figli di Laura e dei suoi fratelli. «Siamo in condizioni pietose – spiega Lai –, non è facile calmare i bimbi in questa situazione, che oltre al freddo soffrono per il terremoto, hanno paura».

Il gruppo elettrogeno ieri alle 19 non era ancora arrivato. E anche qui gli animali sono rimasti uccisi. «Sono morte 30 pecore – dice –, le altre, vive ma ferite, sono ancora sotto le macerie. E un altro capannone rischia di crollare se non verrà alleggerito il tetto, dentro ci sono 600 pecore (questa la situazione di ieri alle 19, ndr). I vigili del fuoco sono venuti, ma causa neve non sono riusciti a portarsi dietro i macchinari adatti per risolvere il problema. Gli animali sono senza cibo, e tra un po’ ci resteremo anche noi. Non possiamo muoverci, per strada c’è un metro e mezzo di neve e continua a nevicare. E siamo l’unica casa, qui, a contrada Picacchi (Gualdo)».

Fino a ieri sera, questa famiglia è rimasta in attesa di una turbina, che non arrivava. « La troppa neve ha fatto crollare il tetto di un’altra stalla – prosegue Lai –, rompendo il trattore, per cui non possiamo neanche trasportare fieno e paglia». Anche in questo caso, la strage poteva essere evitata. «Abbiamo chiesto i moduli per le stalle il 24 agosto – incalza Lai -, sarebbero quattro quelli che ci hanno assegnato, tre per gli ovini e uno per i bovini. Non sono mai arrivati. Eppure, abbiamo sollecitato più volte chi di dovere. Sono venuti soltanto a vedere le piazzole adatte a sistemare i moduli, poi più nulla».