Scuola, Fratelli Cervi. Genitori in ansia: "Dovevano avvertirci prima"

Secondo piano inagibile, le famiglie: preoccupati per i bambini SPECIALE: FOTO E VIDEO - IL CONTO CORRENTE PER AIUTARE LE VITTIME

Il gruppo delle maestre

Il gruppo delle maestre

Macerata, 16 settembre 2016 - «Come facciamo a stare tranquilli, se il piano sopra la testa dei nostri figli è inagibile? E poi, è assurdo essere messi al corrente il giorno prima dell’inizio della scuola». Questo, in sintesi, il pensiero dei genitori dei piccoli della Fratelli Cervi. Qui il secondo piano è stato dichiarato inagibile mercoledì, a poche ore dall’avvio dell’anno scolastico. Una prima campanella dal sapore amaro, per le mamme e i papà della scuola d’infanzia di Colleverde, mentre gli studenti delle elementari dovranno attendere il 23 settembre (venerdì) per tornare sui banchi: ma la quarta e la quinta elementari saranno ospiti della Dante Alighieri (via Giuliozzi). Stessa data per il Convitto (parzialmente inagibile) e la Mestica (interamente inagibile). La chiusura del piano della Fratelli Cervi, dichiarato inagibile mercoledì dopo il sopralluogo con la Protezione civile regionale, in seguito al sisma del 24 agosto, ha colto di sorpresa grandi e piccini.

«Eravamo pronti, mercoledì – racconta Marco Carozza, una figlia all’asilo e una che ieri avrebbe dovuto iniziare la prima elementare –, avevamo preparato lo zainetto e nostra figlia, dal punto di vista emotivo. La piccola, quando ha saputo che per lei la scuola non sarebbe iniziata, si è imbufalita. Il punto è che non ci ha detto niente nessuno. Lo abbiamo saputo tramite Whatsapp». «Non siamo tranquilli – sottolinea Jennifer Pitillo, una bimba all’asilo –, l’unico fattore che mi conforta un po’ è la vicinanza delle uscite di sicurezza, che in sala mensa sono a portata di mano». «Potevano comunicarcelo prima – incalza Ramona Del Monte, anche lei con una figlia all’asilo –. Quello che fa arrabbiare è proprio l’averlo saputo all’ultimo minuto quando, alla riunione di due sere fa (martedì), ci avevano rassicurato dicendo che la scuola è agibile». «Io stamattina non ce l’avrei portata a scuola mia figlia – dice Ida Martinetti, la bimba frequenta il secondo anno d’asilo –, sono davvero preoccupata per le condizioni di sicurezza della struttura. Poi mi sono fatta coraggio, pensando al fatto che prima o poi deve tornare a scuola per forza, e allora tanto valeva che cominciasse insieme con tutti i suoi amici, non volevo farla sentire diversa. Però, a questo punto, sarebbe stato meglio chiudere l’intero edificio».

«A me sembra una stupidaggine chiudere solo il piano di sopra – sottolinea Albano Ginobili –, se crolla quello ci va di mezzo anche chi sta di sotto. A scuola ci si va, sì, ma in punta di piedi. E poi, come mai nessuno si è accorto prima che qualcosa non andava?» «Noi non siamo stati toccati dalla chiusura del piano – spiega Raffaella Loi, con un figlio all’asilo –. Per fortuna, altrimenti avremmo dovuto assumere una babysitter. Sul fronte sicurezza, voglio dare fiducia alle istituzioni ma non è il massimo portare i figli a scuola in queste condizioni». «Strano scoprire l’inagibilità a ridosso dell’inizio della scuola – dice Debora Zitti, una figlia in quarta –, ci si poteva pensare prima. Per noi sarà scomodo portare la bimba alla Dante Alighieri». Ieri il sindaco Carancini ha visitato la scuola con l’assessore Casoni, e parlato coi bimbi delle vacanze e dell’esperienza sisma, poi si sono fermati a pranzo. Ad accoglierli le maestre Marta Vincenzetti, Simona Cedrone, Tiziana Picchio, Isabella Corneli, Franca Tombesi, Rita Pesci, Marisa Pasquali, Elisabetta Giacci e poi Carla Cervigni.