Sgarbi, visita a sorpresa alla mostra

Matelica, il critico d’arte ospite all’esposizione su Lorenzo De Carris

Vittorio Sgarbi con il sindaco Delpriori

Vittorio Sgarbi con il sindaco Delpriori

Matelica, 12 luglio 2016 - Vittorio Sgarbi ospite a sorpresa al museo Piersanti della mostra su «Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo ‘500». Come anche nelle precedenti visite a Matelica, degli anni ’90 e dei primi anni 2000, è arrivato a tarda serata, atteso dal sindaco Alessandro Delpriori e dal direttore don Piero Allegrini, che lo hanno prima accompagnato attraverso le sale dell’antico palazzo, quindi lo hanno fatto salire al secondo piano, dov’è allestita l’esposizione dedicata al pittore rinascimentale. Nel suo curioso vagare tra le tante opere d’arte, Sgarbi non si lascia sfuggire qualche suo istrionico commento come «Questo museo è bellissimo, forse perché fatto in tempi non cui negli allestimenti non ci mettevano le mani gli architetti» o, rivolgendosi al direttore don Allegrini: «Ma lei è un prete vero?».

Tra le sale del piano nobile resta affascinato dal crocifisso ligneo di Sant’Eutizio, opera del XII secolo, quindi dagli arazzi e, infine, dallo splendore della camera dal letto. E’ però la mostra sul pittore matelicese finora rimasto sconosciuto ad attirarlo, vero motivo della sua visita, annunciata quasi ventiquattr’ore prima.

Gira l’ultimo piano del palazzo, ammirando ogni singolo pezzo, scelto dai due curatori della mostra, Alessandro Delpriori e Matteo Mazzalupi. «Quanto costa fare una mostra come questa? Vedo che ci sono sponsor e patrocini, bel lavoro» commenta, poi lascia la sua firma alla storia sul registro dell’esposizione. Prosegue la visita accompagnato dal sindaco, che lo tampina e gli spiega la scoperta di Giuda de Carolis, ovvero Lorenzo de Carris, matelicese di origine forse ebraica, giunto con la famiglia da oltre l’Adriatico. Resta affascinato per minuti ad ammirare l’Incontro tra la famiglia di Gesù e quella di San Giovanni Battista, opera di Cola dell’Amatrice. «Pensa – dice rivolgendosi al sindaco – questa la volevo acquistare, è bellissima». Poi apprezza l’idea dell’accordo con Brera per far restare in visione temporanea un’opera del De Carris. «Questo è fare cultura, bell’idea» chiude Sgarbi.