La società che non vede

IL COMMENTO

Macerata, 5 luglio 2015 - C’È UNA DONNA, a Porto Recanati, che da giugno dorme in una tenda vicino al fiume Potenza. Non per campeggio, ma per disperazione. La drammatica storia che raccontiamo oggi è solo una delle tante che si nasconde tra le pieghe di una società minata dalla crisi, ma che troppo spesso non vede o fa finta di non vedere.

Non contano né il nome né la nazionalità delle persone. Quando un essere umano è costretto a vivere di espedienti, dovrebbe essere l’intera comunità a indignarsi, soprattutto nelle piccole città. E anche a mobilitarsi, piuttosto che trascorrere il tempo a pontificare sui social network.

Anche se, in primis, devono essere le istituzioni a compiere il massimo sforzo affinché situazioni come quella di Porto Recanati non si verifichino.

Possibile che da giorni nessuno si sia accorto di nulla?