Droga, l’allarme del Sert: ‘Cominciano anche a 13 anni’

L’ultimo fronte è quello dei cannabinoidi sintetici: danno psicosi

Spaccio di droga, l'allarme del Sert (Foto di repertorio Schicchi)

Spaccio di droga, l'allarme del Sert (Foto di repertorio Schicchi)

Macerata, 24 maggio 2016 - Sono i cannabinoidi sintetici il nuovo allarme sul fronte degli stupefacenti. A lanciarlo è il direttore del Sert Gianni Giuli, segnalando quanto il consumo di sostanze sia in crescita tra i ragazzi «che ogni fine settimana si trovano davanti a un buffet senza etichette. Il problema riguarda anche i quattordicenni, e addirittura abbiamo avuto un caso di 13 anni.

Arrivano spesso dal pronto soccorso, o dalle famiglie. I cannabinoidi sintetici non lasciano traccia nelle urine, e spesso si fa fatica a capire cosa abbia assunto un ragazzo che arriva in ospedale in seguito a una crisi. Oltretutto, queste sostanze possono causare psicosi acute. E non ci sono solo quelli: c’è un mondo di stupefacenti in crescita continua».

«Il problema è che queste sostanze sono vicine, presenti tra i ragazzi: non si deve pensare che tutti i giovani le assumono ma, soprattutto tra i minorenni, se un amico lo fa è facile che lo facciano anche gli altri. Allora, se per i denti storti si va dal dentista, anche per questo problema non bisogna esitare a rivolgersi alle persone competenti.

Proprio per questo ho voluto un ambulatorio separato dal Sert, sia per evitare di far incontrare soggetti più pericolosi a chi magari ha avuto solo un primo contatto con le sostanze, sia per garantire la massima privacy a tutti. Le famiglie non devono avere alcuna paura di rivolgersi all’ambulatorio, anche solo per una chiacchierata con la psicologa, la dottoressa Germani. Prima si interviene in questi casi, più è facile uscirne».

L’età più a rischio, avverte il dottor Giuli, è il passaggio tra le elementari e le medie: «Lì cambia il loro mondo, entrano i contatto con ragazzi più grandi, ci possono essere quelli che si ubriacano». Il ruolo delle famiglie è nevralgico: «Devono esserci dei no. Riflettiamo sul fatto che i ragazzi giocano d’azzardo quanto vogliono, bevono quanto vogliono, fumano quanto vogliono. Il discorso della liberalizzazione delle sostanze si può fare, ma chiarendo ai ragazzi che legale è diverso da innocuo. Con gli adolescenti è pericoloso anche dire che questi comportamenti sono normali perché «lo fanno tutti». Gli adulti devono dare limiti da rispettare. Rendiamoci conto che è preoccupante la salute mentale di alcuni giovani, che non si rendono conto delle conseguenze di certe scelte».

Le droghe leggere sono spesso sottostimate dai ragazzi, «molti non sanno che i semi di cannabis sono geneticamente modificati, la marijuana oggi ha una percentuale di tetraidrocannabinolo, il principio attivo, al 30 per cento, e l’hashish al 40 per cento. Se un tempo il consumo di marijuana poteva avere effetti limitati, oggi non è più così per l’impatto maggiore sui recettori cerebrali che sono sulla corteccia, sul corno d’ammone: si danneggia la capacità di memorizzare nuovi dati, ad esempio».

Alle sostanze, si aggiungono poi l’alcol e il gioco d’azzardo, diffuso e pernicioso, «perché di fatto non sappiamo come curare questa dipendenza. Per questo è importante che le famiglie, quando avvertono un allarme, si rivolgano all’ambulatorio». Perché lasciar correre non è una cura.