Confindustria, Boccia a Macerata: «Più forti del destino, ce la faremo»

Il presidente nazionale all’assemblea per il passaggio di consegne tra Clementoni e Pesarini

Gianluca Pesarini e Vincenzo Boccia (foto Calavita)

Gianluca Pesarini e Vincenzo Boccia (foto Calavita)

Macerata, 29 giugno 2016 – «Se il destino è contro di noi, peggio per lui, perché noi ce la faremo». Le parole con cui Vincenzo Boccia, presidente nazionale di Confindustria, ha chiuso ieri pomeriggio il suo intervento al teatro Lauro Rossi, sintetizzano il filo conduttore dell’assemblea annuale degli imprenditori maceratesi: da soli non si va da nessuna parte, insieme vince il Paese. Un incontro, dunque, non a caso aperto con l’inno nazionale cantato dal tenore Massimiliano Luciani, nel corso della quale c’è stato il passaggio di consegne tra Giovanni Clementoni, che ha guidato Confindustria Macerata dal 2013, e il neo eletto presidente Gianluca Pesarini, amministratore unico della Vismap di Treia. Nel passare il testimone, Clementoni ha esortato il successore a continuare lungo la strada di aggregazione già avviata, per arrivare ad una sola Confindustria regionale, pur riconoscendo una sua articolazione territoriale: un modo per poter contare di più e affrontare al meglio, insieme, il mondo globale. Il neo presidente Pesarini ha sottolineato come sia importante mantenere i piedi ben piantati nelle proprie radici, su cui poggia quella «cultura del pensare e del fare che da sempre è uno dei nostri tratti distintivi», guardando però avanti, puntando sull’innovazione, che significa «connettersi con il futuro». Ma la partita si vince solo se giocata insieme da tutti gli attori in campo: imprenditori, istituzioni, sindacati, scuola e università, e anche organizzazioni ambientali, perché l’ecoefficienza e la green economy possono essere fattori di sviluppo straordinari. Dalla crisi, insomma, si esce con una visione di futuro, puntando sull’economia reale, facendo leva su alcuni fattori precisi: la cultura d’impresa, definire linee di sviluppo locale e di area vasta, un progetto di marketing legato ai processi di internazionalizzazione e «Industria 4.0». «Industria 4.0 – ha evidenziato Pesarini – con la spinta verso il digitale riesce ad affiancare le catene di montaggio ai sensori e ai piccoli laboratori specializzati nella stampa 3 D, cambiando le logiche della progettazione». E, allora, su questo la sinergia con la pubblica amministrazione deve essere forte, ma coordinata, per sviluppare lo sviluppo della infrastruttura a banda larga.

«Stiamo lavorando a uno studio di fattibilità con l’Università di Camerino e ci confronteremo con tutti gli attori economici e le istituzioni locali», ha detto Pesarini. D’altro canto la vicepresidente della Provincia, Paola Mariani, ha annunciato che l’ente sta lavorando per la realizzazione di una «dorsale digitale» che si sviluppi da Civitanova ad Albacina. Ovviamente non poteva mancare l’Europa. «Le aziende associate a confindustria Macerata usano con successo i fondi europei gestiti dalla regione, ma c’è un’altra fonte a cui finora si è attinto poco: quella dei fondi erogati direttamente dalla Commissione Europea. Per averli, però, è necessario agire insieme, senza frammentarsi o disperdersi». «Le Marche e Macerata sono belle dentro, oltre che fuori, c’è gente che sa farsi amare e che ha una visione di futuro», ha detto il presidente nazionale Boccia, sottolineando poi come l’Europa vada ridisegnata. Quanto all’Italia, «noi non faremo proposte che non siano per il Paese», perché oggi si «deve fare sistema per forza, non per moda».

Franco Veroli