Sacci, pressing sulla Regione: «Subito l’incontro al ministero»

Castelraimondo, sit-in di protesta di sindacati e lavoratori

La protesta in Regione

La protesta in Regione

Castelraimondo (Macerata), 20 luglio 2016 - C’è preoccupazione per il sempre più incerto futuro dei lavoratori del cementificio di Castelraimondo. Ieri, davanti alla Regione Marche, oltre cinquanta dei 71 dipendenti della cementeria ex Sacci hanno manifestato per dire ‘No’ alla chiusura dello stabilimento, sul quale pende la procedura di mobilità che si concluderà il 30 settembre con il licenziamento collettivo.

Un «no» che è ancora più forte e ostinato dopo le ultime dichiarazione di Cementir. I nuovi acquirenti hanno detto di aver «sempre considerato il perimetro del ramo di azienda oggetto di trasferimento al netto della forza lavoro dello stabilimento di Castelraimondo». Quindi ok a cemento e a macchinari, ma senza dipendenti.

«Rimandiamo al mittente le dichiarazioni – hanno affermato i sindacati –. Ricordiamo che con l’accordo del 13 giugno si specificava che i lavoratori confluivano in Cem15. Per questo abbiamo poi firmato la conciliazione, con cui i dipendenti passano nella nuova società con gli stessi diritti e doveri mantenendo le spettanze arretrate. Non ha alcun senso giuridico, come afferma il codice civile, acquisire un ramo d’azienda senza dipendenti. Questo prendere tempo ci preoccupa, temiamo che sia una manovra per avere mani libere dopo il 30 settembre».

Cementir quindi, secondo i sindacati, prende tempo. «Hanno rimandato l’incontro in Regione – continuano – dicendo che sarebbero voluti comparire solo una volta conclusa l’acquisizione. Ma nel frattempo con la regione Abruzzo, dove resta aperta la situazione di Cagnano, si incontrano spesso e volentieri. C’è bisogno di un intervento massiccio della politica e del presidente Ceriscioli per capire le intenzioni della proprietà e aprire il tavolo di confronto al ministero».

A Ceriscioli si sono rivolti anche durante l’incontro che si svolgeva contemporaneamente al presidio, all’interno delle stanze della Regione, tra gli assessori Bravi e Sciapichetti, i tecnici regionali (Montanini, Piccinini e Mariani), le organizzazioni sindacali e i sindaci di Castelraimondo e Gagliole, al seguito del quale la Regione ha preso l’impegno di convocare l’incontro urgente con Cementir e Sacci. «Ci affidiamo alla Regione – ha detto il sindaco Marinelli – ma sembra strano che, dopo le numerose sollecitazioni il presidente non abbia ancora incontrato Cementir. Se l’ha fatto, siamo stati tenuti all’oscuro».

Eleonora Conforti